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Finanziaria, Tremonti cede a An

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La svolta è arrivata ieri mattina durante un vertice tra maggioranza e governo, con Tremonti, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Gianni Letta e i capigruppo del Pdl di Camera e Senato. La riunione è stata voluta da Berlusconi che dopo lo stop posto da Fini al ricorso alla fiducia e il richiamo al ruolo del Parlamento, ha voluto evitare di aprire fronti polemici con An proprio in un momento in cui la compattezza della maggioranza è necessaria per affrontare la crisi economica. Questa linea ha avuto il plauso anche della Lega. La rinuncia a porre la fiducia non vuol dire però che la Finanziaria potrà essere rimaneggiata. Tremonti ha messo in chiaro che i saldi non vanno toccati. Solo poche modifiche saranno possibili al testo ora in aula a Montecitorio. Le misure sull'economia reale, ovvero il pacchetto anti-crisi per famiglie e imprese, troverà posto più in là magari nei collegati alla stessa Finanziaria o in altri provvedimenti legislativi entro dicembre ma non con la Finanziaria. Entro Natale poi, ha aggiunto Tremonti, i Paesi Ue vareranno i piani di sostegno all'economia contro la crisi dei mutui. In prospettiva, nel 2009, se i conti migliorano saranno abbassate le tasse per dipendenti e pensionati. L'eventuale riduzione, limitata solo ai redditi più bassi, non sarà più legata al solo maggior gettito ma ai più consistenti risparmi sulla spesa per il calo dei tassi di interesse. Il governo è orientato ad accettare l'emendamento, fortemente voluto dall'opposizione, bocciato invece durante l'esame in commissione Bilancio. Il sottosegretario all'Economia Giuseppe Vegas ha detto che il pacchetto per le imprese dovrebbe anticipare quello per le famiglie. Diverse le misure allo studio. Si parte dallo sblocco degli investimenti pubblici. Sul piatto ci sono circa 16,3 miliardi di risorse per le infrastrutture. Nel pacchetto per le imprese rientrano le garanzie sui prestiti per le Pmi e i Confidi, con estensione anche all'artigianato del Fondo del ministero dello Sviluppo economico (la dotazione sale a 600 milioni), gli incentivi all'innovazione con interventi mirati al risparmio energetico. Dentro anche una misura che permetterà il pagamento dell'Iva non all'emissione della fattura ma al momento del pagamento di cui ha parlato il premier due giorni fa. Più difficile che trovi posti una Tremonti Ter, ovvero la detassazione per gli utili reinvestiti in beni strumentali. Il pacchetto famiglie, possibile il bonus bebè e allargamento della detassazione degli straordinari agli statali, dovrebbe arrivare in un secondo tempo. Vegas ha detto che ci sarà spazio per alcuni ritocchi al Patto di stabilità e ai finanziamenti per le scuole private. Ma in corsa c'è anche l'ampliamento della dote da 450 a 600 destinata alla proroga degli ammortizzatori sociali. Altra modifica riguarderà le scuole private e paritarie. Vegas ha spiegato che «il governo è disponibile a rivedere la cifra implementandola se è necessario». Ma di fronte alle proteste di questi giorni il sottosegretario sottolinea che «non si capisce perchè il costo medio di un alunno italiano sia 1.000 euro superiore alla media dei paesi Ocse».

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