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Matteoli: «Il governo non si farà intimidire»

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Ieri però dal governo è arrivato un messaggio chiaro. E cioè quello per il quale l'esecutivo non è disposto a rimanere sotto ricatto nel caso che le azioni di lotta annunciate portassero al fallimento l'ultima ciambella di salvataggio lanciata ad Alitalia. A parlare è stato direttamente il ministro dei Trasporti Altero Matteoli. «Quella dei sindacati autonomi di Alitalia assomiglia ad una dichiarazione di guerra dice il ministro che lancia una bordata - Siamo davvero sconcertati di fronte a tali annunci ma è evidente che il governo non si lascerà intimidire e assumerà al momento opportuno tutte le iniziative ed i provvedimenti necessari per non danneggiare i viaggiatori». E poi: «Non possiamo consentire in alcun modo - aggiunge il ministro - che qualcuno possa avere ed esercitare una sorta di diritto di veto contro un'impresa che vuole investire salvando più di 12.500 posti di lavoro, che ha un valido piano industriale per rilanciare una compagnia, la quale diversamente sarebbe già fallita con tutte le conseguenze drammatiche del caso». Un avvertimento ai sindacati a non tirare troppo la corda viene anche dal portavoce di Forza Italia Daniele Capezzone: «Sono l'irresponsabilità, il cinismo e uno sfrenato interesse corporativo a guidare l'azione delle sigle sindacali autonome di piloti e assistenti di volo che hanno prospettato una così devastante serie di scioperi. Ma se questi signori pensano di poter ricattare il Governo e la Cai con qualche sciopero selvaggio, si sbagliano. Semmai, saranno i cittadini a giudicare e a condannare questo estremismo sindacale e corporativo».

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