Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

La Bonino all'attacco di Veltroni

default_image

  • a
  • a
  • a

Ebbene cosa è accaduto? L'incredibile: i più convinti pretoriani del cattolico antioccidentale sono stati proprio i partitini della sua coalizione che inalberavano la bandiera dell'«Italia laica»: i radicali e quelle amebe che erano ormai diventati i socialisti di Boselli! Nessuno li ha visti impegnati nelle battaglie contro le false liberalizzazioni o contro gli attacchi alla privacy e alla proprietà privata, denunciati da Piero Ostellino, nella sua rubrica sul «Corriere»: più libertari che liberali, sono usciti allo scoperto solo quando erano in discussione droga, pacs, matrimonio gay e quant'altro. Fatte le loro battaglie rientravano cheti nell'ombra. Se fosse dettata dalla perduta poltrona di ministro, la nostalgia prodiana della Bonino avrebbe ancora un che di umano. Il sospetto, invece, è che sia disinteressata e vittima di un delirante narcisismo nichilistico che le fa dimenticare qualche piccola viltà. Se era così (giustamente) contraria all'alleanza PD-IdV e se, al posto di Di Pietro, voleva Boselli, perché non si è tirata indietro? Perché non ha detto a Veltroni: «o fai l'accordo con lo SDI o me ne vado anch'io?». Grazie a questi «strani laici», oggi sono i figli e nipoti dei miglioristi del PCI, purtroppo una minoranza, a raccogliere l'eredità dell'autentica sinistra liberale. Dino Cofrancesco

Dai blog