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Lo schema di Veltroni è identico a quello di Berlusconi. ...

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Se la manifestazione non fosse riuscita l'avrebbero impiccato. È riuscita adesso deve dimostrare di essere il vero, unico capo. Quarantanni fa agli albori della segreteria Berlinguer, dopo una grande manifestazione di massa, Giorgio Amendola fece al nuovo leader complimenti ma aggiunse: «Non so se siamo all'altezza di questa gente». Quel «siamo» voleva dire «sei». Forse D'Alema ripeterebbe la stessa frase di Amendola, dopo aver visto sfilare centinaia di migliaia di persone e dopo aver ascoltato un discorso inutilmente retorico. Il vero dramma del Pd non è l'assenza della sua gente. Anche i sondaggi più sfavorevoli lo danno al 28%, cifra di tutto rispetto. Il vero problema del Pd è di dimostrare una capacità di stare nella grande partita della crisi svolgendo un ruolo utile dall'opposizione. Ora che le paure sono state rimosse dopo la piazza del Circo Massimo, il Pd dovrà dire che cosa vuol fare di questo consenso, che è comunque il consenso di una minoranza del paese. E come vorrà strutturare questo consenso non da qui alle prossime europee, ma nella lunga attraversata all'opposizione dove resterà per i prossimi quattro anni. È difficile immaginare che per 4 anni il popolo di centro-sinistra si accontenterà di essere convocato a Roma ogni sei-dodici mesi. Chiede di più, vuole di più. Vuole sapere, per esempio, se questo è un partito vero e democratico oppure è l'assemblea permanente che acclama il leader. Vuole sapere come si distinguono le varie anime interne. Vuole capire se esiste la possibilità che questa classe dirigente lasci crescere nuove energie, possibilmente non fra i polli o le pollastre di batteria, la cui carne è notoriamente insipida. Ecco alcune domande che la manifestazione di ieri non poteva porre ma che sono sul tavolo dei dirigenti del Pd. Se brinderanno felici ai numeri del Circo Massimo convinti di averla sfangata, quando conteranno i voti saranno delusi. Se volteranno pagina e faranno sul serio un grande partito riformista, daranno una risposta alla fatica di quanti ieri si sono radunati nel più bello spazio aperto di Roma. Peppino Caldarola

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