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Uno scontro sempre sotterraneo. Che ora si è acceso

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Draghi, invece, non ha mai nascosto la fiducia piena nella globalizzazione dei mercati. Così agli osservatori attenti parvero rivolti proprio al numero uno di Palazzo Koch, nel corso dell'ultima assemblea dell'Abi alle presenza del presidente Corrado Faissola, gli strali del ministro, contro gli «esponenti del globalismo, del mondialismo e del deficismo». A ruoli inversi invece il confronto nel corso della commemorazione dell'economista e presidente della Repubblica, Luigi Einaudi. Draghi tornò a battere sul tasto della «libertà economica», e molti intravidero una smorfia di disappunto nel viso di Tremonti a cui il concetto non piace essendo la sua personale dottrina molto più tentata dal neo-protezionismo, soprattutto contro lo strapotere cinese, e da tentazioni colbertiane e statalistiche. Ieri l'ultimo contrasto. Questa volta evidente e documentato. Con un unica accortezza formale. Nel testo, duro nei toni del comunicato, Tremonti non è citato nel titolo. La paternità della risposta è attribuita al Tesoro nel suo complesso. Insomma niente personalismi. Per ora, almeno. Fil.Cal.

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