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Scuola e statali. A ottobre i sindacati scendono in piazza ...

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Ma l'astensione dal lavoro si svolgerà in tre distinte date, una per il nord, una per il centro e una per il sud e le isole. Poi, in assenza di adeguate risposte e prima dell'approvazione della legge finanziaria, via allo sciopero generale del pubblico impiego. Una doppia protesta che vedrà, a conti fatti, la mobilitazione regionale partire tra ottobre e novembre e quella generale tra metà novembre e gli inizi di dicembre. «È necessario prendere atto — dicono i leader di categoria di Cgil, Cisl e Uil — che la mobilitazione articolata per comparti non ha prodotto, fin qui, un reale avvio del confronto né con il governo, né con le Regioni, né con i Comuni; che le risorse stanziate continuano ad essere quelle fino ad oggi considerate insufficienti; che vengono avanzate proposte di superamento del contratto nazionale per le autonomie e la sanità nonché ipotesi di elargizione unilaterale dei benefici contrattuali e che sono stati riconfermati i tagli alle risorse della contrattazione integrativa». Dunque, per ottenere l'avvio di un negoziato e l'individuazione di soluzioni utili Cgil, Cisl e Uil «hanno deciso di avviare le procedure per lo svolgimento di tre giornate di sciopero». Se al termine di questa tornata il governo non dovesse ancora fornire «adeguate risposte saremo costretti a proclamare, prima dell'approvazione della legge finanziaria, un'ulteriore giornata di sciopero con manifestazione nazionale».

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