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La prostituzione in strada

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sarà reato anche per i clienti

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Il provvedimento vuole «togliere linfa al mercato della prostituzione e punire un fenomeno vergognoso spesso connesso alla riduzione in schiavitù, all'uso e all'abuso dei minori» ha spiegato il ministro, durante la conferenza stampa, perchè introduce il reato di «prostituzione in luogo pubblico o aperto al pubblico». Il disegno di legge, inoltre, non fa distinzione tra clienti e «lucciole», tra chi compra e vende sesso in luogo pubblico. Il reato di prostituzione in luogo pubblico (o aperto al pubblico) che mira ad eliminare la prostituzione di strada come fenomeno «di maggiore allarme sociale» prevede di punire con la reclusione in cella dai 5 ai 15 giorni chi verrà sorpreso lungo i viali con una lucciola o con un viado. Il malcapitato, inoltre, dovrà pagare dai duecento ai tremila euro di multa. Sanzione e prigione potranno scattare anche per chi viene pizzicato a contrattare il prezzo della prestazione lungo la strada. Nessuna punibilità, ovviamente «alla persona che abbia esercitato la prostituzione perchè costretta mediante violenza o minaccia». Sarà, invece, condannato dai sei ai dodici anni e con una sanzione dai quindicimila ai 150 mila euro chi «mette sulla strada» minori e anche chi ne trae profitto con lo sfruttamento e il favoreggiamento. I clienti sorpresi in compagnia di adolescenti rischieranno una detenzione lunga dai 6 ai 4 quattro anni e una multa da 1.500 a seimila euro. Sono state introdotte nuove norme, anche, per quanto riguarda il rimpatrio dei minori stranieri senza famiglia sorpresi a prostituirsi nel territorio italiano. Il rimpatrio avverrà «con tutte le garanzie di assistenza necessarie» ha precisato il ministro dell'Interno Roberto Maroni. «Spesso sono le vittime che chiedono alla magistratura di essere rimpatriate - ha spiegato il ministro Carfagna - la procedura avverrà nel rispetto delle convenzioni internazionali e con la garanza che il minore sia restituito alla sua famiglia di origine». Nessuna pena per chi esercita il mestiere più antico del mondo «per libera scelta» in casa e lontano da occhi indiscreti. I poliziotti non potranno disturbarle. Il ministro Carfagna, sollecitata dai giornalisti sui luoghi in cui si potrà esercitare la prostituzione, ha ribadito che ciò che «sta cuore al governo» è la prostituzione in strada. E non è solo per decoro urbano». Ha poi smentito di aver ipotizzato nel passato la creazione di cooperative del sesso e il ritorno alle case chiuse. Come donna impegnata in politica e nelle istituzioni, ha aggiunto il ministro, «la prostituzione mi fa rabbrividire. Mi fa orrore, non comprendo chi vende il proprio corpo. Ma mi rendo conto che è fenomeno che esiste».

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