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Scuola, Berlusconi zittisce Bossi

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E facendo capire al leader leghista di non aver gradito affatto le sue parole. Domenica sera, a una festa della Lega a Torino, Bossi ha infatti attaccato pesantemente la Gelmini, pur non nominandola mai, sia sul ritorno del maestro unico sia sulla sua preparazione specifica in quella materia. E sostenendo la necessità che la prossima volta su quella poltrona sieda un ministro leghista. «Quando non ci sono i soldi bisogna aguzzare l'ingegno — ha detto Bossi — Costa un sacco di soldi in meno, onestamente, e in un momento in cui non ci sono soldi è normale che salti fuori anche l'insegnante unico. Ma se c'è un solo maestro è facile che si rovini il bambino. Se ci sono più insegnanti, almeno uno allora probabilmente è buono». «Per capire che cosa serve alla scuola — ha proseguito — devi averci vissuto dentro, essere stato insegnante, aver sentito l'odore della polvere». Poi, la promessa: «La scuola la prossima volta, magari, la chiederà la Lega». Maria Stella Gelmini ha risposto al leader della Lega già domenica sera, spiegando di essere «stupefatta della confusione mentale di Umberto Bossi, che a metà agosto ha detto che tre maestri erano troppi e ne bastava uno perché serviva un riferimento unico. Il 7 settembre dice esattamente l'opposto. Si metta d'accordo con se stesso prima di parlare di scuola». E ieri mattina è arrivato l'appoggio al suo ministro da parte di Berlusconi, nel messaggio inviato ai piccoli studenti delle elementari. «L'apertura dell'anno scolastico, a partire oggi dalla Lombardia, è l'occasione per rivolgere l'augurio mio personale e del governo a tutti gli alunni e alle loro famiglie» scrive il premier. Poi arriva l'augurio di «buon lavoro al ministro dell'Istruzione Maria Stella Gelmini, che si sta impegnando a fondo per rilanciare la scuola avendo come primo obiettivo quello di fornire agli studenti un'educazione di qualità». In questo quadro, ha sottolineato il premier, «rientrano l'introduzione dell'educazione civica, del voto in condotta e del ritorno del voto al posto del giudizio, oltre al principio del maestro unico, che non farà certo venire meno il tempo pieno e che verrà ovviamente affiancato dagli insegnanti per lo studio delle lingue straniere». Maria Stella Gelmini, anche lei ieri mattina presente all'inaugurazione dell'anno scolastico in una scuola a Segrate, ha invece preferito evitare di intervenire ancora: «Questo è un giorno di festa, non voglio alimentare polemiche, non mi interessano: per me parla il mio lavoro». Più disponibile a parlare, il ministro, qualche ora prima al programma Mattino 5, sempre a proposito del maestro unico, affermando che non verranno effettuati licenziamenti di insegnanti, ma piuttosto si punterà alla riorganizzazione della rete scolastica, «evitando una serie di sprechi e creando una proporzione tra alunni e insegnanti». Le 87 mila cattedre in più potranno infatti essere impiegate nel tempo pieno, che viene mantenuto e aumentato. A difesa della Gelmini è intervenuto anche il ministro la Russa. Che ha cercato anche di disinnescare lo scontro con la Lega: «Non capisco la polemica sul maestro unico per i primi anni delle elementari. È una decisione saggia e già presa dal Consiglio dei ministri, gradita alla stragrande maggioranza dei cittadini. Il provvedimento è stato condiviso e addirittura ritenuto urgente (più ancora che dall'ottima Mariastella Gelmini alla quale esprimo piena vicinanza) da molti ministri, anche leghisti, che in Cdm intervennero in tal senso senza nessuna voce contraria».

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