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Scuola, al Sud lascia un ragazzo su quattro

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Lo studio della Banca d'Italia, che fa riferimento al 2007, evidenzia le disparità tra le aree geografiche del Paese: se in regioni come Campania, Puglia e Sicilia la percentuale di abbandono scolastico supera il 25% - contro una media nazionale del 20% - al nord-ovest questa percentuale si abbassa al 18%, il nord-est al 15% e il centro addirittura al 13%. La media europea di dispersione scolastica è del 15%, gli obiettivi di Lisbona prevedono percentuali vicine al 10% entro il 2010. Lo studio sottolinea come nell'ultimo triennio il fenomeno dell'abbandono scolastico si sia ridotto in tutte le aree territoriali; tuttavia, se queste diminuzioni fossero confermate anche nel prossimo triennio, solo il Centro e il Nord arriverebbero vicino al 10% di Lisbona, mentre il Sud continuerebbe a registrare un'incidenza media superiore al 20%. Già a 15 anni quasi il 13% dei giovani è fuori dal sistema scolastico o ha accumulato un ritardo. Il 3,7% dei quindicenni abbandona la scuola dopo aver conseguito l'obbligo, lo 0,8% senza aver completato la media inferiore; tali percentuali sono più elevate al Sud. E tra i 15enni iscritti, non tutti sono in regola con il percorso scolastico: l'8% ha ripetuto almeno un anno ed è ancora nella media inferiore. A cosa si deve questa irregolarità scolastica? Secondo lo studio, soprattutto all'ambiente familiare e alle caratteristiche dell'offerta formativa. In pratica, genitori con un alto livello d'istruzione, insegnanti occupati a tempo indeterminato, tempo prolungato e migliori infrastrutture scolastiche ridurrebbero la dispersione scolastica. E infatti proprio al Sud è più alta la quota di adulti, verosimilmente i genitori degli attuali quindicenni, che ha la sola licenza di terza media: il 57%, 13 punti in più rispetto al Centro-Nord. E lo stesso vale per il tempo prolungato e le infrastrutture, più carenti nel Mezzogiorno. Intanto per il nuovo anno scolastico le famiglie sborseranno fino al 40% in più rispetto al 2007 per acquistare i testi di scuole medie e superiori. Anche per questo da ieri, in otto città italiane, sono al lavoro gli uomini della Guardia di Finanza per controlli a campione secondo quanto disposto dall'Autorità garante della concorrenza e del mercato. Scopo del monitoraggio, che viene effettuato a Milano, Roma, Napoli, Torino, Palermo, Bologna, Bari e Verona, è quello di verificare se sono stati mantenuti gli impegni vincolanti di contenimento dei prezzi presi lo scorso anno dalle casi editrici.

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