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Occhi su Pechino

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Il governo ha deciso di inviare i nostri atleti e quando si fa una cosa la si deve fare completa», ha detto il premier. «Le Olimpiadi sono un segno di fratellanza. La difesa dei diritti dell'uomo è qualcosa di cui ci si deve preoccupare con continuità e non solo in un'occasione come quella delle Olimpiadi». Insomma, Berlusconi manda il suo messaggio alla Cina e, soprattutto, agli italiani in corsa per una medaglia Pechino. Lì, ad inaugurare oggi alle 14 le Olimpiadi del 2008 e a fare un caloroso in bocca al lupo agli azzurri, c'è il ministro degli Esteri Franco Frattini. Non a caso, dopo una breve tappa in albergo, la sua prima visita è proprio al villaggio olimpico, dove ad attenderlo c'è gran parte dei 347 atleti tricolore. E Frattini - che, insieme al sottosegretario allo Sport Rocco Crimi, indossa una divisa olimpica nuova di zecca per dimostrare anche plasticamente la sua vicinanza - non li delude. Prima scherza, ma mica tanto: «Mi raccomando ragazzi, regalateci tante medaglie per favore». Poi, più serio, dice quello che gli preme di più: «Sono qui solamente per dire che l'Italia delle istituzioni e il Paese sono accanto a voi, al di là di tutto quello che avete potuto sentir dire in questi giorni in Italia». Il Paese, aggiunge, «crede fortemente nel fatto che voi porterete delle medaglie e che farete onore all'Italia e questo è il messaggio più importante, che spazza via qualsiasi polemica, perché ora è il momento dello sport ed è il momento di fare il tifo per tutti voi». Insomma, per lui il tempo della politica è finito. Così, quando il segretario della federboxe Riccardo De Girolami lo ringrazia per essere venuto, Frattini chiosa: «Ma no, figurati, ci mancherebbe anche che ci mettessimo a fare delle polemiche sullo sport...». Dalle mani del pugile Clemente Russo, quello che aveva risposto a Giorgia Meloni, riceve invece il gagliardetto azzurro. Gianni Petrucci, presidente del Coni, esprime il suo riconoscimento ai due rappresentanti del governo e in cambio promette: «Cercheremo di far fare bella figura all'Italia anche nei gesti oltre che in gara». Il ministro degli Esteri visita gli alloggi. Poi cena insieme agli azzurri nella mensa degli atleti. Si scatta foto, riceve palloni firmati in regalo, scambia chiacchere e fa pronostici. Poi, sale in auto verso Casa Italia. Nel corso della conferenza stampa, ribadirà spesso lo stesso concetto: ora che le Olimpiadi sono iniziate, mettiamo da parte le polemiche e schieriamoci accanto ai nostri ragazzi. «La politica - sottolinea - non deve impicciarsi di sport». E tuttavia, aggiunge, la partecipazione del governo alla cerimonia di apertura dei Giochi «non vuol dire dimenticare i diritti umani o il problema del Tibet». Ma ogni cosa deve essere fatta nel momento giusto, anche perché, «sbandierare il tema dei diritti umani sotto Olimpiadi non fa altro che irrigidire le autorità cinesi». Meglio che le questioni «delicate» vengano affrontate nelle sedi opportune, come il vertice internazionale fra Europa e Asia del prossimo autunno o il G8 che nel 2009 si terrà sotto presidenza italiana. Inoltre la Cina sarà «sotto gli occhi del mondo» in queste settimane e difficilmente potrà fare retromarcia dai «passi avanti» che inevitabilmente ha compiuto in questo periodo. Dopo il 25 agosto, è la «convinzione» del capo della Farnesina, la potenza asiatica cambierà in meglio. Neanche le tensioni crescenti fra Washington e Pechino sembrano preoccuparlo più di tanto. Infine, all'ennesima domanda sulle polemiche, il ministro degli Esteri quasi sbotta: «Mi dà un senso di tristezza il fatto che anche lontani da casa quello che sembra preoccuparci di più è come possiamo dividerci invece che pensare a restare uniti per sostenere i nostri atleti». Profeta, perché poche ore dopo, il Pdl Maurizio Gasparri, che aveva appoggiato Giorgia Meloni, polemizza: «Sulle parole di Frattini preferisco risparmiare commenti».

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