Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

dall'inviato Nicola Imberti ...

default_image

  • a
  • a
  • a

La sconfitta elettorale di aprile ha lasciato ferite profonde e il Sole che ride sembra avviato verso un mesto tramonto. Alle 17, quando con un'ora di ritardo cominciano i lavori, dal palco annunciano che un terzo dei delegati si è accreditato. Fatti due conti significa che in sala ci sono 192 persone nonostante i 640 posti a disposizione (alle 20 saranno 425, 151 in meno dei 576 previsti). Poco importa. Si comincia. Fuori piove ad ulteriore testimonianza che anche il sole, quello vero, non ne vuole sapere. Dentro il Palamontepaschi, però, nonostante l'aria condizionata la temperatura è piuttosto alta. Non fosse altro perché in campo ci sono cinque mozioni contrapposte e anche se quella di maggioranza sembra destinata ad una scontata vittoria (con Grazia Francescato futura portavoce del partito), la minoranza non ha nessuna intenzione di fare da spettatrice. In attesa della battaglia finale il gruppo dirigente recita la mesta cerimonia dei mea culpa. Dal palco Loredana De Petris ammette gli errori fatti. In platea Francescato invita ad una presa di responsabilità collettiva senza cedere alla tentazione di piazzale Loreto. Il fatto è che se anche qualcuno volesse, mancherebbe la «vittima». L'uomo che, per dirla con Celentano, «ha spento il Sole»: Alfonso Pecoraro Scanio. In questa prima giornata di lavori non c'è traccia dell'ex ministro dell'Ambiente. La versione ufficiale dice che arriverà a Chianciano oggi, ma prenderà la parola solo a titolo personale. Qualcuno tra i delgati avanza qualche dubbio anche sulle sue dimissioni che, di fatto, non sarebbero mai diventate effettive. Quasi a dire che, passata la tempesta, Pecoraro Scanio potrebbe tornare in pista. Ma anche questo è un segno dei tempi. L'uomo che ha contribuito a dare visibilità ai Verdi oggi è additato come colui che li ha portati sull'orlo del baratro. Persino gli interventi che si susseguono sul palco (esponenti di associazioni ambientaliste, ma anche di Rifondazione, Sinistra Democratica, Pd, Idv e Radicali) evitano accuratamente di nominarlo. Neanche per ringraziarlo. In compenso, ad accompagnare la delegazione radicale, c'è Mina Welby, moglie di Piergiorgio, che sottolinea orgogliosa di aver sempre avuto «un cuore verde» e strappa l'applauso più lungo e caloroso alla platea. Il resto è una stanca passerella tra gli anziani che affollano le terme di Chianciano e che, dopo un ballo liscio sulla pista situata di fianco al Palamontepaschi o un bicchiere di acqua curativa, si concedono un po' di refrigerio seduti in platea.

Dai blog