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«Federalismo e giustizia» Il Cav ricuce con la Lega

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E oggi arriverà l'annuncio della fine dell'emergenza in Campania. Silvio Berlusconi torna a parlare a tutto campo. Nonostante sia visibilmente stanco e lievemente raffreddato, il premier non sembra fermarsi un attimo: «Stamattina (ieri mattina, ndr) ho iniziato a lavorare alle 7.15». Neppure di fronte al caldo romano, che ha deciso di affrontare già da qualche giorno rinunciando al più formale completo in doppiopetto, sostituito dall'abito a un petto a due bottoni. Non è un caso se il presidente del Consiglio decide di mettere la parole «fine» alle polemiche con la Lega nell'Ara Pacis Augustae. Lì, nel tempio dedicato alla Pace e in occasione della presentazione della Fondazione Medidea, Berlusconi spiega che federalismo e riforma della giustizia devono viaggiare assieme. «Non c'è nessun contrasto con la Lega - precisa - il federalismo fiscale è un progetto a cui crediamo tutti». Quindi, «simul stabunt. Non credo si debba giungere alla seconda parte, ovvero simul cadunt». La frase in latino significa: «Come insieme stanno, così insieme cadranno». Una citazione che ben dipinge la situazione tra Pdl e Lega, data anche la volontà di eliminare la seconda e lapidaria parte della citazione. L'unica pecca, ma anche Craxi e Martelli in passato sono «scivolati» sul latino, è un errore grammaticale: il verbo da utilizzare non doveva essere cadunt (al tempo presente), bensì cadent (al futuro). Poco importa. Il presidente del Consiglio lega comunque il suo futuro a quello del Carroccio. «L'accordo - scandisce - è chiaro. A settembre partiremo con un progetto per rinnovare l'ordinamento. La giustizia sarà al servizio dello Stato, dei cittadini e della società e scevra da tutte le utilizzazioni di lotta politica. Gran parte della riforma sarà dedicata alla giustizia civile». E sull'immunità puntualizza: «Non ho mai fatto una citazione sull'immunità parlamentare. E non si fa oggi quello che non si è fatto ieri». Certo, non manca di precisare la sua posizione nei confronti «di certa magistratura». E nonostante ripeta in continuazione che solo il 6% degli italiani ha fiducia nei pm, si dice ancora fiducioso «nella magistratura. Sono stato attaccato con pochi fondamenti, ma sono stato sempre assolto». Il discorso di Berlusconi alla Fondazione Medidea, che si occupa di dialogo tra i popoli del Mediterraneo, è anche l'occasione per rilanciare il Sud Italia. «È il mercato a cui guarderemo nei prossimi anni. Realizzeremo infrastrutture in quell'area, prime fra tutte le autostrade del mare e il potenziamento dei porti. Il Mediterraneo diventerà la nostra piattaforma più importante e il mare più pulito del mondo». La palla passa al caro-greggio, «che ormai è insostenibile». Un problema che l'Europa non riesce ad affrontare perché secondo il premier «c'è carenza di leadership. I nuovi leader non hanno ancora dimistichezza e non sono all'altezza dei loro predecessori». Così, lui che sente di avere il ruolo del «saggio» in Europa, decide di dare la ricetta anti-petrolio: «Insegniamo alle famiglie come si risparmia energia; puntiamo sulle rinnovabili; facciamo incontrari i Paesi produttori e consumatori per fissare un prezzo ragionevole e fermiamo le speculazioni. Poi, dato che tra pochi decenni i combustibili fossili saranno esauriti, andiamo avanti con la costruzione delle centrali nucleari: faremo capire che l'era del combustibile fossile è finita». In tema medioriente il premier si dice fiducioso per un accordo a breve termine tra Israele e Palestina: «Non siamo mai stati così vicini alla soluzione». E non nega le preoccupazioni sull'Iran e l'atomica: «Sono molto preoccupato, hanno già i missili per colpire Israele e il centro Europa. Se Israele dovesse reagire, non potremmo fermare nulla». Infine il fuoriprogramma. Convoca i giornalisti dopo una riunione privata col presidente libico e spiega la sua "strategia del silenzio" con la stampa: «Ora sono il premier e parlo solo in occasioni ufficiali perché devo tutelare la carica». Così l'occasione diventa buona anche per rassicurare su Alitalia: «Presto ci sarà una nuova compagnia con un piano industriale. La soluzione è vicina, Alitalia tornerà in attivo». E oggi in Cdm annuncerà la fine dell'emergenza rifiuti: «La Campania sarà un modello per tutte le regioni».

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