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Del Turco si arrende: «Lascio la Regione»

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Custodia cautelare arrivata dopo le accuse del big della sanità abruzzese Vincenzo Maria Angelini che, con tanto di documentazione fotografica sostiene di aver consegnato a Del Turco una bella quantità di soldi, portandoli direttamente nell'abitazione del governatore a Collelongo, in provincia dell'Aquila. I contenuti più delicati dell'interrogatorio restano top secret, ma è facilmente ipotizzabile che il governatore abruzzese, che ha rassegnato le proprie dimissioni con una lettera al presidente del Consiglio regionale Marino Roselli, abbia voluto chiarire il senso dell'incontro con il procuratore generale della Repubblica presso la Corte d'Appello dell'Aquila, Bruno Paolo Amicarelli, caldeggiato da un comune amico, l'economista Pino Mauro. Un colloquio che lo stesso magistrato ha raccontato, passo per passo, ai colleghi della Procura di Pescara che sul Del Turco stavano già indagando e che è diventato uno dei punti cardine dell'ordinanza di custodia cautelare. Del Turco ha poi ricostruito il quadro della propria azione politica volta al risanamento dei debiti della sanità abruzzese provocato, a suo dire, dalla precedente giunta di centrodestra. Ai magistrati è sembrato abbastanza calmo, non si è assolutamente indignato rispetto alle accuse mossegli e si è limitato ad invitare gli inquirenti a verificare nei conti correnti bancari se ci siano movimenti anomali. Per quanto riguarda le indagini della Procura di Pescara sono in corso accertamenti per individuare un immobile che Del Turco avrebbe acquistato di recente a Roma. Per l'interrogatorio di garanzia insieme con il gip Maria Michela Di Fine è arrivato al carcere di Sulmona il pool investigativo della Procura di Pescara al gran completo: il procuratore capo Nicola Trifuoggi e i sostituti Giampiero Di Florio e Paolo Bellelli. Nessuno dei magistrati ha voluto rilasciare dichiarazioni. Dopo un paio d'ore di colloquio hanno lasciato il carcere blindati all'interno delle loro auto, disposti anche a passare sopra al muro umano di cronisti pur di non fermarsi. L'avvocato Milia, invece, è uscito a piedi, ma è rimasto fermo sulla sua posizione di no comment: «Le strategie difensive si discutono nei Tribunali, non per strada. Io oggi sono qui per fare l'avvocato». E a chi gli chiede come Del Turco stia vivendo queste giornate il legale risponde amaramente: «Bene, come può star bene una persona in carcere».

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