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Contratto statali Riparte il confronto Brunetta-sindacati

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Le premesse, invece, sono considerate tutt'altro che buone dai sindacati. Ad allarmarli i tassi d'inflazione previsti dal governo, cioè 1,7% per quest'anno e 1,5% per il 2009. Ma si dicono preoccupati anche per «la stretta sulla contrattazione integrativa con il taglio del 10% dei fondi e il blocco delle leggi che finanziano la maggiore produttività che comporterà un decurtazione delle buste paga di 200 euro medie pro-capite. A ciò si aggiunge - rilevano ancora - il disegno di legge delega che rilegifica il rapporto di lavoro pubblico». Il governo ha stanziato con la manovra economica quasi 2,3 miliardi per le amministrazioni statali. Risorse che - secondo calcoli sindacali - comporterebbero un aumento di circa 50 euro al mese. La piattaforma di Cgil, Cisl e Uil prevede invece il innovo sulla base di una inflazione realisticamente prevedibile. Dunque, assai maggiore di quella indicata dal governo considerando che a giugno è salita al 3,8% (ai massimi da luglio 1996). Brunetta ha fatto notare più volte come negli ultimi 15 anni le dinamiche salariali del pubblico impiego siano andate al doppio dell'inflazione effettiva.

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