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Il Cav vola a Tokyo per incontrare gli Otto Grandi

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Un allontanamento definito da nolti nel Pdl, come provvidenziale e in grado di far sbollire la bagarre su cui poi, la pausa estiva, dovrebbe mettere una pietra tombale. «Voglio vedere Tokyo, non sono mai stato in Giappone, si parte prima per il G8», aveva detto il premier soltanto pochi giorni fa manifestando l'intenzione di voler anticipare la partenza. In 24 ore di tempo a disposizione - visto che nel pomeriggio di domani si sposterà a Toyako per il vertice degli Otto Grandi - il presidente del Consiglio avrà un primo contatto con la capitale giapponese, dove cemento e acciaio convivono con la tradizione dei templi scintoisti e buddisti, oltre ad avere soprattutto l'occasione d'incontrare l'ex premier Junichiro Koizumi, alla guida del Paese dal 2001 al 2006. Politico atipico per gli standard nipponici, Koizumi gode ancora di uno dei più alti tassi di gradimento tra la popolazione per i suoi piani riformisti: tra i due, si apprende, c'è un solido rapporto di stima e amicizia, consolidatosi nel corso del secondo mandato di Berlusconi alla presidenza del Consiglio. Il Giappone attraversa una fase politica molto delicata: il premier Yasuo Fukuda è in caduta libera nei sondaggi (solo il 25% si dice soddisfatto del suo operato) e il New Komeito (l'alleato dei Liberaldemocratici, Ldp) preme per un rimpasto di governo subito dopo il G8, mentre le opposizioni, guidate dal Partito Democratico (Pdj), chiedono elezioni generali anticipate a ottobre o al più tardi entro la fine 2008. In più c'è un precedente poco incoraggiante: l'ultimo premier giapponese ad ospitare un vertice del G8, Yoshiro Mori, è stato costretto a rassegnare le dimissioni pochi mesi dopo il summit. Non è un caso, allora, che i due principali quotidiani del Sol Levante, Yomiuri e Asahi, riportino voci insistenti di un possibile richiamo in servizio del 66enne Koizumi, l'unico - secondo una parte autorevole dell'Lpd - in grado di salvare il partito da una disfatta annunciata in caso di voto anticipato. Koizumi ha sempre negato un'ipotesi del genere, dicendo di voler dedicare il suo tempo alla passione per l'Opera, italiana soprattutto, scrivendo nel frattempo anche un libro dal titolo «Pellegrinaggio musicale». Forse di tutto questo, e della sua possibile seconda vita politica, ne parlerà con «l'amico Silvio», che intende d'altra parte invitare lo stesso Koizumi a fare il visiting professor all'Università del pensiero liberale, la scuola di formazione che il leader del Pdl ha fondato in Brianza: un invito che il premier italiano ha rivolto qualche settimana fa anche a George W. Bush, durante la visita del presidente degli Stati Uniti in Italia. Il summit servirà per fare il punto sulal crisi economica internazionale, sul problema dell'energia e sull'aumento del prezzo del petrolio.

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