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Il decreto all'Ue. Italia pronta a collaborare

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Lo riferisce la portavoce del Commissario, Barbara Helfferich, interpellata dall'Ansa, rilevando che l'incontro è voluto da entrambi e che si sta cercando in queste ore un appuntamento compatibile con le agende dei due dirigenti. «La data non è ancora stata fissata, ma l'incontro avverrà in tempi brevi», ha detto Hellferich. Il faccia a faccia tra Dimas e Bertolaso sarà incentrato sui contenuti del decreto presentato dal governo per far fronte all'emergenza dei rifiuti, sul quale è già cominciata la valutazione tecnica dei servizi della Direzione generale ambiente della Commisione Ue. «Abbiamo ricevuto il decreto e lo stiamo esaminando», ha confermato la portavoce. «È un processo in corso ed è difficile dire quando l'esame sarà concluso: non c'è una scadenza precisa e dipende dalla complessità degli elementi da esaminare», ha precisato. Due giorni fa, notizie riportate dal sito on line della Banca Etica Valori su una bocciatura già decisa di Bruxelles avevano messo in allarme il governo italiano. Ma come fatto sabato sera da Pia Bucella, direttrice della Dg Ambiente, ieri anche la portavoce di Dimas ha ribadito che il decreto è «ancora sotto esame». «Al momento - ha insistito Hellferich - non si possono anticipare giudizi di sorta, perché il processo è ancora in corso». L'analisi avviene «senza alcuna preclusione: non possiamo dire oggi quale sarà l'esito». Una bocciatura aprirebbe la strada ad un deferimento davanti alla Corte di giustizia, ma l'ipotesi resta al momento teorica. Le dichiarazioni ufficiali raccolte a Bruxelles sono state commentate con favore dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, secondo il quale significano in sintesi: «Piena collaborazione tra l'Italia e l'Unione europea sull'emergenza rifiuti». Anche il ministro degli esteri Franco Frattini, dopo le indiscrezioni di stampa su una possibile bocciatura europea del decreto ha osservato in una nota che «il governo italiano attende con fiducia le valutazioni della Commissione».

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