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Tremonti: "Via l'Ici già da quest'anno"

Tremonti

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Laconferma è arrivata a Bruxelles dal ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, che assicura: per tutti i tagli fiscali in programma nel 2008 «c'è la copertura finanziaria». Una risposta all'Eurogruppo che ha invitato i Paesi di Eurolandia a evitare riduzioni del gettito che non siano compensate da altrettante entrate strutturali o riduzioni di spesa. Ma per il nuovo ministro è ancora presto per scendere nei dettagli di un provvedimento «i cui termini sono ancora da definire». Non ne ha parlato nemmeno col commissario Ue agli affari economici e monetari, Joaquin Almunia, col quale ieri mattina - a margine dei lavori dell'Ecofin - ha avuto un breve faccia a faccia, il primo dopo due anni di assenza dal palcoscenico europeo. Ribadendo che il nuovo governo rispetterà tutti gli impegni presi in sede Ue sul fronte del risanamento dei conti pubblici, ma tenendo fermo al 2011 il raggiungimento del pareggio di bilancio. «Abbiamo parlato in termini assolutamente generali della situazione di bilancio in Italia e dei suoi sviluppi - si è limitato a dire il ministro a proposito dell'incontro col commissario Ue - ma avremo tempo e modo di discutere in maniera più specifica di questi temi». Almunia conferma: «Questa mattina (ieri mattina, ndr) abbiamo avuto una conversazione molto interessante, come sempre. Tremonti mi ha dato informazioni di carattere generale sulle intenzioni del nuovo governo, ma abbiamo deciso di discutere dei dettagli nelle prossime settimane, sia a livello di ministri che dei nostri servizi». Parlando coi giornalisti in conferenza stampa il ministro non va oltre sulle misure a cui sta lavorando. E a chi gli chiede se ci sia qualche «tesoretto» da utilizzare, risponde: «Magari ci fosse! Darei tutta la vita per averlo. Ma anche ammessa l'esistenza di questa entità ectoplasmatica, era già impegnata per ridurre il deficit». Per saperne di più su Ici e straordinari, dunque, «bisogna avere pazienza fino a mercoledì, quando ne discuteremo - ripete il ministro - nella riunione del consiglio di ministri», quella che si svolgerà a Napoli il giorno dopo l'incontro tra governo e parti sociali a Palazzo Chigi. «Dobbiamo ancora definirne i termini del decreto», ha ribadito, spiegando comunque come per tutti i tagli fiscali in vista nel 2008, dall'azzeramento dell'Ici per la prima casa alla detassazione degli straordinari, «l'impegno del governo è quello della copertura assoluta di queste voci». Anzi: ci sarà la copertura anche dell'abbattimento dell'Ici deciso dallo scorso governo. «Quella misura - ha sottolineato - come dicono all'Anci è coperta da una promessa. Quel mancato gettito grava sui bilanci dei Comuni. E noi siamo impegnati sia a coprire quel 40% non coperto, sia a coprire la nostra parte». Intanto l'Ue dichiara guerra agli stipendi d'oro dei manager, e Tremonti raccoglie la sfida dicendosi pronto a valutare un inasprimento della tassazione su bonus, premi e buonuscite dei dirigenti d'azienda. Si tratta di voci che «vanno tassate in modo diverso da oggi», ha spiegato il ministro dopo l'Ecofin, nel corso dei quale si è deciso di inserire la questione stipendi d'oro nell'ordine del giorno della prossima riunione dei ministri finanziari europei. A lanciare la crociata moralizzatrice contro super indennità e stock option dei dirigenti d'azienda era stato al termine dell'Eurogruppo il suo presidente, il lussemburghese Jean-Claude Juncker, che aveva parlato senza mezzi termini di «scandalo» e di vero proprio «flagello sociale» da affrontare con un giro di vite fiscale.

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