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Attori, giornalisti e vip corrono alla «corte di Gianni»

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Ieripomeriggio, però - a discolpa dello staff del neosindaco - non sarebbe bastato uno stadio per contenere la torma di volti - noti e meno noti - ansiosa di stringere la mano al nuovo inquilino del Campidoglio. Costretto a uno stop-and-go probabilmente straniante, certamente faticosissimo. Dalla compunta dichiarazione sulla sicurezza o sulle municipalizzate all'abbraccio forzato di questo o quel sostenitore, al tentativo di qualcuno di accreditarsi come vecchio amico o come indimenticabile incontro al comizio di chissà quando e chissà dove. C'è chi gli ricorda un misterioso vaticinio di «padre Paolo», chi punta la moglie Isabella cercando improbabili appoggi per una iniziativa in Calabria per poi allontanarsi di botto lasciandola interdetta. Certo, ci sono i volti noti della politica romana, c'è il prosindaco in pectore Mauro Cutrufo, un raggiante Vincenzo Piso fresco dell'elezione alla Camera; appare il coordinatore regionale di FI Francesco Giro e un Gasparri scatenato che riceve (e invia) sms a ripetizione, qualcuno avvista Mario Baccini. E poi, e sono quelli che attirano di più l'attenzione dei curiosi, ci sono i vip dello spettacolo. Allignano per lo più al primo piano, trasformato in una sorta di privè per gli intimi. Uno dei primi ad arrivare è Alessandro Di Pietro, conduttore di un noto programma tv di mezza mattina. Saluta, sale al primo piano, poi scompare. C'è Eleonora Daniele, il volto di Uno Mattina. «Abbiamo vinto, abbiamo vinto» c'è chi racconta di averla sentita esultare al telefonino, coinvolta dall'atmosfera frizzante. Il più lieto sembra Enrico Montesano. Non è nuovo alle iniziative di Alemanno, arriva con la moglie, saluta il vincitore delle elezioni con un abbraccio sincero oltre ogni dubbio. «Se ci toglie tante notti nere - ironizza l'attore, pungolato sulle politiche culturali del nuovo sindaco - ci potremo pure tenere una Notte bianca. In realtà è stata un'apocalisse, per Rutelli e Veltroni. Si è rotta quella cappa soffocante per cui a Roma esisteva una sola cultura», quella di una «sinistra che ha fatto l'asso pigliatutto». La domanda è d'obbligo: Montesano avrà un ruolo nella nuova giunta di Gianni? Lui sorride, spiega che la domanda glie l'hanno già fatta in tanti. La risposta? «Io ho dato spontaneamente la mia adesione a lui e al suo progetto. Non c'è un patto sottobanco, non c'è un do ut des». In serata arriva un messaggio da Emanuele Filiberto di Savoia: «Sono certo che, forte della sua preparazione e dell'amore per la nostra Capitale, saprà assicurare a Roma uno sviluppo degno della sua millenaria storia». Anche dai principi arrivano gli auguri al nuovo «re di Roma». Gab. San.

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