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Silvio alza i toni: "Veltroni bugiardo e anche comunista"

Silvio Berlusconi

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Partedall'equilibrio istituzionale, spiegando che l'Unione ha occupato tutte le cariche e che, quindi, l'ipotesi di cederne una al Pd dopo le elezioni potrebbe affacciarsi solo se Napolitano lasciasse il Quirinale. Ma gli strali più roventi sono dedicati al suo diretto e principale avversario, definito bugiardo e comunista. Berlusconi parte dal caos-schede: «Pensavamo non si dovesse arrivare a questo: ci siamo attivati perchè venissero ristampate le schede ma non è stato possibile. Questo governo ci regala così l'ultimo pasticcio, l'ultima dimostrazione di scarso buon senso». Poi si rivolge al segretario dei Democratici, chiedendogli di non fare brogli: «Spero che Veltroni prometta che la sinistra rinuncerà ad usare le schede bianche per fare brogli che vengono dalla scuola delle Frattocchie. Brogli che nelle scorse elezioni le hanno consegnato la vittoria per un pugno di voti. Se si impegnasse davanti all'Italia potremmo cominciare a pensare un po' meno male di lui», afferma replicando indirettamente alla lettere di Walter, che gli chiedeva un impegno repubblicano. Berlusconi chiede «che si adotti finalmente il sistema previsto dalla legge dello spoglio delle schede una ad una. Nelle scorse elezioni in molte sezioni tutte le schede sono state rovesciate sui tavoli dividendone l'esame tra gli scrutatori - spiega - Questo può portare ad infinite irregolarità». Un'altra richiesta è che «in alcune città, come Roma, il Viminale emani una circolare perchè vengano consegnate prima le schede per il voto a livello nazionale e poi, a voto avvenuto, le altre». L'obiettivo è sempre quello di evitare errori da parte di molti elettori, in particolare quelli anziani. Ma è su Veltroni che il Cavaliere punta l'indice: «a Roma lo chiamano "er sor bucia". Ho le mie fonti - dice - Veltroni non deve capovolgere la realtà. Diceva che sarebbe andato da solo e invece si è alleato con il peggio del peggio. Ha tolto credibilità rispetto a quando disse che si presentava come innovatore. Inoltre, è anche un pensionato del parlamento». Non solo. Il lupo veltroniano perde il pelo unionista ma non il vizio comunista: «I comunisti italiani, purtroppo per noi, non hanno intenzione di trasformarsi in socialdemocratici, sono rimasti gli stessi di sempre - sottolinea il leader del Pdl - Non sto demonizzando assolutamente Veltroni. Si è rovinato con le sue mani perchè ha assunto su di sè la missione impossibile di far dimenticare che c'è il governo Prodi, di far dimenticare il passato comunista del suo partito. Ma - rimarca ancora Berlusconi - sono sempre gli stessi uomini, con lo stessa ostilità verso tutto ciò che è privato, con lo stesso attaccamento alla ortodossia marxista, con lo stesso sistema di ribaltare la realtà e, addirittura, uomini che agiscono nelle stesse sedi del partito comunista di sempre». Infine, il Cav si dichiara disponibile, se si potesse fare davvero, al confronto tv con Walter: «Non ho ripensamenti. Sarei felicissimo di incontrare Veltroni perchè lui ha finito i suoi fuochi di artificio, mentre io ho i fatti e non le parole», osserva, aggiungendo però che il duello «è impedito da quella legge illiberale e liberticida della par condicio che l'Udc ci ha impedito di abrogare».

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