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Per il salvataggio spunta l'ipotesi Bondi

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Non si tratterebbe solo di un'indiscrezione che è già cominciata a circolare negli ambienti governativi da qualche settimana. Bondi sarebbe chiamato in causa anche per il sodalizio che lo legherebbe a Bruno Ermolli, presidente di Promos e Sinergetica, ed eminenza grigia di Silvio Berlusconi. A Ermolli, infatti il Cavaliere ha affidato l'incarico di mettere su una cordata italiana per salvare Alitalia. L'amministratore delegato di Parmalat è stato sempre in costante contatto con Ermolli. Anzi secondo le voci del mercato, il sodalizio tra i due non si è mai interrotto, al punto che Bondi è stato considerato il braccio operativo dei dossier di gestione di crisi finanziarie che il presidente della Promos ha affrontato negli ultimi anni. Bondi avrebbe i pieni poteri che gli deriverebbero dalla legge Marzano. Certo le premesse sarebbero differenti. Nel caso del crac dell'azienda di Calisto Tanzi, infatti, la sua opera di recupero di fondi, con le cause legali alle grandi banche, e una corretta gestione dei rapporti con i soggetti creditori ha rimesso in sesto un'azienda che a livello industriale era sana. Diverso il caso di Alitalia. La cui crisi affonda le radici in una debolezza strutturale dal punto di vista della gestione operativa. Insomma se le capacità di Bondi non sono messe in discussione. Il dossier del commissariamento di Alitalia rischia di rimanere sulla scrivania del Governo per lungo tempo.

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