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Solo passi indietro per la cordata italiana

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Poi naturalmente Mediobanca. E ce ne sono molti altri come l'Eni che ha tante risorse, che può partecipare direttamente all'operazione e che ha un grande interesse in questa vicenda». Un appello che ha messo in moto la catena delle precisazioni. Mediobanca ha fatto sapere che non ha allo studio alcuna ipotesi di cordata nè di ingresso nel capitale di Alitalia. «No comment» dal gruppo guidato da Salvatore Ligresti e dalla holding della famiglia Benetton mentre l'Eni, ha affermato l0ad Paolo Scaroni, «non ha oggi in agenda» il dossier Alitalia. Il top manager ha comunque aggiunto che «da cittadino italiano, penso sinceramente che l'ideale sarebbe che Alitalia rimanesse fortemente radicata nel nostro paese». Spiritosa la battuta dell'ad di Enel Fulvio Conti: «Io, di Alitalia - ha detto rispondendo ai giornalisti - compro i biglietti». Nella mattinata di ieri, lo stesso leader del Pdl ha poi smentito: «I nomi che sono apparsi sui giornali - ha detto Berlusconi - sono indiscrezioni o supposizioni da parte giornalistica». E, in una nota, ha tenuto a precisare: «Il mio, naturalmente, non è stato un appello generico e vuoto, ma un tentativo serio e generoso di trovare una soluzione ad un problema complesso e complicato. Perciò dopo l'appello ho fatto verificare a dei consulenti di grande livello la possibilità di realizzare quella che è stata impropriamente definita una cordata. E cioè come, quando e a quali condizioni gli eventuali partecipanti avrebbero dovuto o potuto manifestare il loro consenso e la loro adesione»

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