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Walter Veltroni l'ha voluta come un segno tangibile della ...

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Scatenando una sorta di rivoluzione. Tra i commenti più duri c'è sicuramente quello di Donnameis che cita una testimonianza personale. «Nel corso di una assemblea molto vivace in una sezione Pd di un quartiere semicentrale di Roma - racconta -, appositamente convocata per indicare nomi nuovi da proporre al loft, da inserire nelle liste del Senato e della Camera tanto per fare numero, pertanto fuori dalla possibilità di essere nominati (pardon, si dice eletti), la candidatura in prima linea della signorina Madia (nota per essere orfana del consigliere comunale Stefano Madia eletto nella lista civica per Veltroni nel 2001 e morto durante la prima consigliatura Veltroni, per lavorare nello staff di Enrico Letta, per essere nello staff di una trasmissione tv di Minoli) fu - sottolinea l'internauta - molto ma molto contestata, tanto che il segretario della sezione fu costretto a riportare un minimo di ordine nella discussione, alzando la voce (eufemismo)». Rivolgendosi a Giachetti, Donnameis aggiunge: «La candidatura della simpatica (a suo parere) ragazza, denota una mancanza di rispetto del partito da parte del segretario Veltroni, il quale agisce da monarca assoluto, fornendo solo prestazioni "mediatiche", con contenuti politici vicini allo zero. Per concludere sull'assemblea di sezione: dei nomi segnalati al loft, nemmeno uno è stato preso in considerazione dai "capi". Grazie ancora, Veltroni & c.».

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