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Una battuta. Chi l'avrebbe detto che sarebbe successo tutto ...

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Se giovedì era stato Walter Veltroni a criticare il Cav, ieri è sceso in campo Romano Prodi che, da Bruxelles, ha commentato: «Il problema del lavoro in Italia è serio e non si risolve con le battute. Non consiglio certo annunci matrimoniali». Più duro il numero due del Pd Dario Franceschini: «Berlusconi ha cominciato il suo show mediatico anche con cose di cattivo gusto. Anche se la sua era una battuta, era infelice. La vada a spiegare a migliaia di ragazze e ragazzi precari che vivono l'instabilità della propria situazione come un'ipoteca sul futuro. La soluzione è sposare suo figlio? Meglio che un leader politico eviti certe battute». Dal canto suo Berlusconi fa spallucce e invita gli avversari politici ad avere maggiore senso dell'umorismo. Ma siccome in politica più delle parole contano i fatti, Walter e Silvio decidono di passare dalle polemiche alle azioni concrete. Il segretario del Pd lancia il guanto di sfida da Morbegno (cittadina in provincia di Sondrio) dove, prima di parlare, si fa introdurre da una giovane precaria di 30 anni. Elena Del Giorgio è di Chiavenna (altra cittadina in provincia di Sondrio), lavora all'Istituto universitario europeo di Fiesole ed è candidata alla Camera per il Pd nel collegio Lombardia 2. «Sono precarissima - assicura - con 1.100 euro al mese senza contributi». Poi tocca a Berlusconi. «Ho trovato le sue dichiarazioni offensive come giovane donna e precaria - commenta -. Non si può pensare di risolvere questi problemi con un matrimonio di convenienza». Ma a preoccupare di più Del Giorgio è la reazione della sua «collega» Perla Pavoncello che non si è affatto dispiaciuta per la battuta dell'ex premier. «La cultura politica di questi anni è andata peggiorando - osserva -. Io mi sarei francamente offesa». Il punto è che se Pavoncello non si è offesa un motivo c'è. Giovedì era stata proprio lei a dichiarare pubblicamente le proprie simpatie politiche per il Popolo della libertà, ieri è arrivata addirittura la candidatura. Perla Pavoncello correrà per un posto da consigliere nel comune di Romana. Ad annunciarlo è il candidato sindaco Gianni Alemanno: «Vogliamo dimostrare tutta questa montatura infondata fatta su una battuta di Berlusconi. La ragazza ha capito che si trattava di una battuta e noi saremo ben felici di avere nelle nostre liste una giovane precaria». Silvio Berlusconi, pur non sapendone niente, commenta soddisfatto: «Mi fa piacere. D'altra parte ha dichiarato che votava per noi e dopo le sue dichiarazioni così di buon senso e con sense of humor certamente apprezzabile e superiore a quello di tutta la sinistra dico "bene, viva!"». E lei parla già da politica navigata: «Darò il mio contributo per migliorare la città e tutelare le fasce deboli come i precari». Immediata la polemica del ministro della Solidarietà Sociale Paolo Ferrero (Sinistra l'Arcobaleno): «Ma come, al Tg2 invitano a porre domande al candidato del Pdl una giovane di An, presentata come una cittadina qualsiasi? Altro che tv di regime qui siamo proprio all'assurdo, si usa una rete tv pubblica per fare spudoratamente campagna elettorale». Ma, al di là delle critiche, una cosa balza subito all'occhio. Pavoncello e Del Giorgio sono molto di più di due precarie prestate alla politica. Ambedue, infatti, rischiano di rimanere dove sono. La candidata del Pdl dovrà sudare e non poco per raccogliere le preferenze necessarie per entrare in Consiglio comunale. Ancora più ardua la sorte della collega del Pd: è diciannovesima in lista in una Regione dove, nel 2006, l'Ulivo elesse solo 13 deputati. Insomma, come sempre, tante parole, forse troppe. Per i fatti occorrerà attendere ancora.

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