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Prodi si arrende Le nomine le farà il nuovo governo

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Una «decisione apprezzabile», secondo il leader del Pdl, Silvio Berlusconi. In questo modo Romano Prodi, nonostante le rassicurazioni arrivate sinora, passa la mano e lascia al prossimo esecutivo la delicata gestione del rinnovo dei vertici di Eni, Enel e Finmeccanica, rispettivamente guidate dagli amministratori delegati Paolo Scaroni, Fulvio Conti e Pier Francesco Guarguaglini, che ricopre anche la carica di presidente di Finmeccanica. I presidenti di Eni ed Enel sono invece Roberto Poli e Piero Gnudi, in carica da due mandati. Sono queste tre le società direttamente interessate dalla decisione di Palazzo Chigi. Dalla lista dei nomi circolati sinora nel risiko delle nomine, vengono quindi escluse Terna, in cui il Tesoro non ha una quota diretta, e Poste Italiane, che attende ancora lo sbarco in borsa.

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