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Fini e Berlusconi: "Subito al voto"

Berlusconi e Fini

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Nell'ultima giornata delle consultazioni promosse da Franco Marini, Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini dissipano i dubbi residui: «inutile e dannoso» perdere tempo, è interesse dei cittadini e del paese tornare al più presto alle urne. Una posizione ferma che il colloquio in corso tra il presidente del Senato e il leader del Partito democratico, Franco Marini, non potrà smuovere. Nè si attendono novità decisive dai colloqui di questo pomeriggio tra Marini, al quale il capo dello Stato ha assegnato un incarico «finalizzato» per la formazione di un governo ponte imperniato sulla riforma elettorale, e gli ex presidenti della Repubblica Francesco Cossiga, Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi. Prima di raggiungere Palazzo Giustiniani per incontrare - a capo della delegazione di Forza Italia - il presidente del Senato, Berlusconi ha ricevuto Cossiga a Palazzo Grazioli. Al senatore a vita, il Cavaliere avrebbe anticipato l'orientamento poi ribadito nel colloquio con Marini. Nelle dichiarazioni rilasciate al termine della consultazione, Berlusconi ha liquidato come «un'ipotesi non concreta, non realistica» e come «un'utopia» l'ipotesi di un patto pre-voto tra Forza Italia e Partito democratico avanzata dal Giornale - nonchè, seppure con modalità diverse, dal Foglio. Un'ipotesi giudicata d'altronde inesistente dal coordinatore del Pd, Goffredo Bettini, e dal premier Romano Prodi. Il leader di FI ha tenuto a ricordare che i tentativi di delegittimare lui e il partito da lui fondato sono sempre venuti dal centrosinistra, sulla scorta di «un'antica cultura e metodi che conoscete». E se il filo del dialogo sulla legge elettorale è stato reciso, non è certo a causa di Berlusconi, che «sa farsi concavo o convesso a seconda dei suoi interlocutori», ha aggiunto il Cavaliere. Confermando però la disponibilità a un confronto su qualsiasi intervento utile al paese. «Mi auguro - ha detto ai cronisti - che il dialogo possa proseguire dopo il voto perchè la situazione italiana è drammatica». Ma per siglare un patto con FI - ha avvertito il leader azzurro - il Partito democratico dovrebbe «cambiare pelle». Il tema è comunque destinato a caratterizzare il dibattito della prossima legislatura. Intanto, però, è «plausibile», ha detto Berlusconi, che all'opposizione sia assegnata la presidenza di una delle due Camere. Stando ai sondaggi attuali, non ci sono dubbi, secondo il Cavaliere, su quale delle due coalizioni beneficerebbe di una simile garanzia. E comunque le elezioni - ormai desiderate anche da Fausto Bertinotti e dal Pdci, ha rimarcato Berlusconi - «non sono una tragedia o un salto nel buio: sono il momento più alto e più nobile della democrazia».

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