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Nomine, Prodi costretto allo stop

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La partita si giocherà a primavera e interesserà circa 600 cariche, fra presidenti, amministratori delegati e consiglieri di società a controllo pubblico. I cda dei principali gruppi energetici, come Enel ed Eni, ma anche quelli di Finmeccanica, Terna, Poste e Tirrenia Navigazione - solo per citare altri esempi - sono infatti in scadenza, alla fine del mandato triennale che gli era stato assegnato dall'ex Governo Berlusconi nella primavera del 2005. Quello delle nomine, per Sircana è un «falso problema». Il governo, dice Sircana, «non intende né mai ha inteso procedere ad alcuna nomina, tranne le poche a carattere amministrativo che risultassero inderogabili». Per quanto riguarda le società quotate, continua il portavoce di Prodi, «è previsto che l'azionista pubblico presenti le liste dei candidati amministratori entro aprile. Questo termine, tuttavia, può essere prorogato a giugno. Tali nomine saranno quindi - aggiunge Sircana - in qualsiasi modo si risolva la crisi, frutto delle decisioni di un altro governo». Una messa a punto resa necessaria dalla lettura che era stata data di alcune affermazioni fatte ieri dall'ex consigliere economico di Prodi, Angelo Rovati che, nel corso della trasmissione «In mezz'ora» di Lucia Annunziata, aveva raccomandato grande prudenza nella gestione della partita nomine: «Questi meccanismi vanno toccati con grande delicatezza», ha detto Rovati. Ma aveva aggiunto: «La finanza è una brutta bestia. Un governo che deve gestire solo l'ordinaria amministrazione non so se potrà farlo (le nomine, ndr). In certi casi - ha continuato Rovati - si tratta di un atto dovuto ma se prima la presenza dello Stato era più forte ora ci sono investitori internazionali». Insomma, Rovati aveva lasciato aperto uno spiraglio all'ipotesi di un intervento del governo Prodi». «È forse tardiva ma comunque opportuna la precisazione di Silvio Sircana a proposito delle nomine: dunque, il Governo Prodi promette di non allungare le mani sui 600 posti. Bene, buono a sapersi, ne prendiamo atto con piacere: e forse sarebbe stato meglio chiarirlo prima». Lo afferma il parlamentare Daniele Capezzone, promotore del network Decidere.net. «Ma ora va evitata anche un'altra ipotesi - aggiunge -: quella di un Governo tecnico che, se anche durasse solo per pochi mesi, gestirebbe comunque le 'uova d'orò delle poltrone negli enti pubblici. Ecco perchè mi pare molto più opportuno un voto politco immediato, che insedi a Palazzo Chigi un Governo pienamente legittimato, e quindi in grado anche di provvedere a riempire le caselle. Invece - conclude Capezzone -, se a farlo fosse in fretta e furia un Governo tecnico, ciascuno comprende quale scia di polemiche e di veleni potrebbe determinarsi». Soddisfazione, per il chiarimento, è stata espressa dal centrodestra. «Avevo sollevato già venerdì scorso il problema delle nomine in importanti società quotate - afferma Osvaldo Napoli, deputato di Fi - Il chiarimento di Silvio Sircana giunge quanto mai opportuno. Il governo non può nominare alcunchè per la semplice ragione che si tratta di atti fuori dall'ordinaria amministrazione per la quale è in carica. E poi perchè quelle nomine, con la fine della maggioranza, non otterrebbero mai la ratifica delle commissioni parlamentari permanenti senza il cui parere le nomine non avrebbero effetto alcuno».

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