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Fallisce il blitz al Senato, Radicali restano fuori

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A questo punto l'Aula si limiterà a prendere atto di quanto deciso dalla Giunta, confermando l'attuale assegnazione dei seggi. La decisione di ieri pone così fine ad una questione che si trascina dall'inizio della legislatura. Da ricordare che i ricorsi erano stati presentati da Rosa nel Pugno, Idv, Verdi, Nuovo Psi, Udc, e che investivano cinque regioni: Piemonte, Lazio, Campania, Puglia e Liguria. Con il voto di ieri pomeriggio vengono così confermati i senatori dell'Unione Pietro Larizza, Lorenzo Ria, Donato Piglionica, Sabina Rossa, Olimpia Vano e Luigi Zanda. Rimangono in carica anche Franco Turigliatto (al suo posto sarebbe dovuto entrare proprio Pannella), Gennaro Coronella (An) e Cosimo Izzo (Fi). Durissimo l'escluso eccellente, Marco Pannella: «La nostra eliminazione dal Senato - attacca - è la prova del nove per accreditarsi e guadagnare fiducia del Vaticano. La partitocrazia, destra e sinistra, non rubano più il denaro e le cose materiali perchè appartengono già a loro. Adesso hanno il bisogno di rubare i beni immateriali, la legge». Polemico anche Roberto Manzione (Ud), uno dei relatori sui seggi contestati, che parla esplicitamente di «casta che ha protetto se stessa». Il leader socialista Enrico Boselli annuncia appello alla Consulta: «Siamo di fronte a una decisione che viola apertamente le norme elettorali. Non c'era alcuna interpretazione da fare, ma solo da applicare la legge alla lettera».

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