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Napolitano non ne può più e sfiducia Bassolino

Giorgio Napolitano

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 GiorgioNapolitano non ne può più. Non ne può più dello scaricabarile, è infuriato dalle polemiche scatenate tra le istituzioni. Di certo non può averlo fatto felice l'atteggiamento del governatore della Campania, Antonio Bassolino, che in una lettera a Repubblica ha scritto in pratica che ci ha provato a risolvere il problema rifiuti, non ci è riuscito. Ma non per colpa sua, quindi non se ne va. «Nei tre anni e mezzo in cui ho fatto il commissario - scrive Bassolino - ho firmato per l'avvio dei lavori e ho fatto tutto quanto potevo per dotare la mia Regione di un moderno ciclo di trattamento dei rifiuti, dalla raccolta differenziata ai termovalorizzatori. In una corsa contro il tempo innescata dalla chiusura di tutte le discariche disposta dal prefetto e da una legge dello Stato». «Sono riuscito - prosegue il governatore - a far costruire, tra mille opposizioni e proteste, i 7 impianti per produrre il Combustibile derivato dai rifiuti. Per aprire il cantiere di Acerra ho dovuto fare i conti con ostacoli di ogni tipo e violente contestazioni. C'erano comitati civici, ambientalisti fondamentalisti, vescovi che predicavano contro i rifiuti-demonio, disoccupati organizzati, esponenti del centrodestra e del centrosinistra che si mettevano a capo dei cortei a caccia di consenso. Mentre delinquenti comuni e manovalanza della camorra facevano la loro parte, provando in ogni modo a intimidire e tenere in scacco le istituzioni locali. Nei tre anni e mezzo in cui sono stato commissario non sono riuscito a costruire il termovalorizzatore. Dopo di me - ricorda ancora Bassolino - non ci sono riusciti gli altri tre commissari del governo». Una chiamata di correo che non può piacere al Quirinale, che invece preferirebbe l'intesa dele istituzioni. Napolitano non può non ricordare quanto accadde nel 1973, all'epoca del colera, quando l'allora Pci di cui era leader offrì collaborazione istituzionale al sindaco democristiano De Michele. E non può non ricordare quando nel 1980 l'emergenza terremoto venne fronteggiata dal sindaco comunista Valenzi con l'intesa di democristiani e circoscrizioni senza distinzione di colore. Oggi Bassolino sotto accusa attacca gli altri. Il Presidente della Repubblica s'appella al premier, ormai si fida soprattutto di lui, quasi solo di lui. F. d. O.

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