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La Iervolino contro Prodi: "Sapeva tutto da un anno"

Rosa Russo Iervolino

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[...] mentre il sindaco di Napoli Rosa Russo Iervolino rilancia in un'intervista a Sky TG24 sulle responsabilità politiche di quest'ultima crisi in atto sul fronte della non gestione della monnezza. «Prodi è a conoscenza della situazione già da un anno», ha puntato l'indice rievocando il famoso vertice di Castel dell'Ovo a Napoli in cui si riunì lo stato maggiore del governo accanto al sindaco del capoluogo campano e al presidente della regione. Vertice in cui l'ex commissario per l'emergenza rifiuti Guido Bertolaso diede conto della soluzione prefigurando le soluzioni praticabili. L'emergenza rifiuti continua ad arroventare il dibattito politico. Il presidente della regione Antonio Bassolino, che in una lettera a Repubblica ha ammesso i suoi errori, ha annunciato comunque di voler restare al suo posto, nonostante il coro di quanti, anche dall'interno del centrosinistra, gli abbiano chiesto di farsi da parte. Un coro al quale non si sono uniti Walter Veltroni e Clemente Mastella. Per il leader del Partito democratico la polemica che si è scatenata è «sbagliata e strumentale. È una polemica che risponde a scopi politici e di parte. Non è di questo che, in questo momento, c'è bisogno». Gli fa eco il ministro della Giustizia, per il quale «parlare di dimissioni di Bassolino mi sembra una cosa inopportuna e fuori luogo. Oggi non è questo che ipocritamente dà una mano - ha aggiunto il guardasigilli - a parte il fatto che nel consiglio regionale campano sono stati tutti a sostenere la coalizione e c'erano anche quelli di Di Pietro fino a poco tempo fa». Una replica, neanche troppo velata, al ministro delle Infrastrutture Antonio Di Pietro, che dal suo blog chiedeva le dimissioni del presidente della regione Campania. Per Giuseppe Pisanu (FI) la situazione che si è creata a Napoli «è il risultato di due calamità: la malapolitica e la malavita, perchè le amministrazioni locali non hanno fatto fronte a un loro compito preciso che, in maniera più o meno brillante, viene affrontato e risolto da tutte le amministrazioni comunali e regionali d'Italia. E chi ha sbagliato deve pagare». Intanto a Napoli è sempre emergenza anche sul fronte dell'ordine pubblico. L'esercito è entrato in azione per permettere la ripresa delle attività scolastiche, come deciso ieri dal governo. Ma ci vorrà ancora tempo perchè le lezioni riprendano regolarmente, poichè tanti alunni non sono rientrati questa mattina nelle loro scuole. Molti di loro hanno partecipato alle manifestazioni di protesta. Il caso-simbolo è ancora il quartiere Pianura di Napoli, praticamente isolato dai cortei e dai blocchi: le vie di comunicazione - strade e linea ferroviaria - sono di fatto interrotte ed è quasi impossibile accedere al quartiere (scuole comprese). Senza contare che fin da questa mattina ci sono stati diversi episodi di disordine pubblico e la polizia è intervenuta più volte. Si contano già i primi feriti negli scontri tra cittadini e forze dell'ordine. E 30 camion carichi di ghiaia, destinati al sito di stoccaggio che viene allestito in questi giorni a Pianura, sono dovuti tornare indietro, e per almeno un paio di giorni non si parla di nuovi arrivi: si tratta di una delle condizioni della trattativa tra cittadini e forze dell'ordine che sarebbero state accolte. Ci sarà a breve un confronto col Prefetto. Il cardinale di Napoli, monsignor Crescenzio Sepe, in un'intervista al Messaggero ha parlato di Chiesa «in lutto per una città tanto devastata, umiliata, dove le persone sono calpestate nella loro dignità». Il porporato parla di «colpe diffuse» e «fallimento delle politiche» nel corso degli anni, ma «il momento attuale richiede impegno da parte di tutti, non divisioni». In questo momento «la Chiesa non vuole essere a favore di Pianura o dei termovalorizzatori, semmai guarda all'emergenza». Per quanto riguarda l'operato dei politici locali «non penso che sia oggi il momento delle recriminazioni. Semmai è ora di far sì che questa città senta che ci sono ancora forze vive e disponibili». Da parte sua, il governatore Antonio Bassolino, in una lettera a Repubblica, ammette errori ma la sua è una chiamata di coresponsabilità. Infatti annuncia di voler restare al suo posto, nonostante il coro di quanti, anche dall'interno del centrosinistra, gli abbiano chiesto di farsi da parte.

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