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E ora anche i prodiani si schierano con il sindaco

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Il riferimento, piuttosto chiaro, è alla componente «prodiano-ulivista» del Partito Democratico, quella che fa a capo al ministro della Difesa Arturo Parisi. È proprio lui a commentare con soddisfazione le parole del segretario: «Sento il dovere di riconoscere che questa volta Veltroni ha scelto. A suo modo. Minimalista, pacato, sereno e dilatorio, ma ha scelto. Così come a suo tempo non ci fu possibile riconoscerci nel Veltroni che invece di scegliere si era fatto scegliere questa volta non possiamo non riconoscere la sua scelta, ed essere al fianco di Veltroni che sceglie». Parole che sembrano aprire una nuova stagione all'interno del Pd. Ma nell'Unione anche Rifondazione applaude il sindaco di Roma. «Va apprezzata la riapertura del dialogo che va tradotta al più presto in passi concreti» commenta il capogruppo del Prc alla Camera Gennaro Migliore. Anche se il suo omologo al Senato Giovanni Russo Spena invita il leader del Pd ad essere più chiaro. Critico, invece, il socialista Gavino Angius secondo cui Veltroni sta «distruggendo contemporaneamente il centrosinistra, l'attuale alleanza di governo e nella sostanza linquidando il governo Prodi». E mentre Clemente Mastella rilancia il progetto della Cosa Bianca («i partiti maggiori non possono farla da padroni») il capogruppo dell'Idv alla Camera apre con cautela: «È sicuramente un fatto positivo che Veltroni abbia chiarito che non si può prescindere dal sistema bipolare. Rendiamoci però conto che sino a che non si darà spazio al confronto vero in Parlamento, queste continue ed estemporanee prese di posizione sugli organi di stampa non fanno che generare confusione».

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