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Fini: «Non possiamo prescindere da Silvio»

Gianfranco Fini

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[...]impegnati in litigi e riappacificazioni, è andata in onda ieri. Questa volta è il leader di Alleanza nazionale a riaprire il dialogo col Cavaliere e a concergli, esplicitamente, il posto d'onore: quello di unico capo dell'opposizione. A Chieti, intervistato negli studi televisivi, Fini scopre le carte in tavola. «Sarebbe davvero stupido - dice parlando della leadership del centrodestra - negare che Berlusconi, con tutti i suoi difetti e le sue originalità, ha il 25-30 per cento dei voti. Quindi - prosegue - diventa difficile trovare un'alternativa alle sinistre prescindendo da chi è il legittimo detentore di quel 25-30 per cento di consenso popolare». Insomma, parlano i numeri. An non avrebbe la potenzialità di mettersi al timone solo, o in compagnia di alleati centristi, contro Prodi e i suoi. Senza il Cavaliere non si va da nessuna parte. E allora il numero uno di via della Scrofa parla di come il suo miglior alleato dovrebbe ritrovare la via del confronto all'interno della coalizione della ex Cdl. «Il problema non è la leadership di Berlusconi, ma come si definiscono le regole dello stare insieme», dice Fini che propone: «Io preferirei affrontare la questione su come il centrodestra si deve organizzare e strutturare, sulle regole del funzionamento». L'ex vicepremier si riferisce alle modalità con le quali l'opposizione dovrà scegliere i cavalli di battaglia della futura riorganizzazione di un asse comune, con la consequenziale stesura di un programma unico. E a Fini non dispiace nemmeno la scelta del Partito democratico di utilizzare lo strumento delle primarie. «Le primarie sono la modalità di selezione della classe dirigente, compresa anche la leadership, più autorevole». L'ex ministro degli Esteri torna così a camminare sulla via che porta alla riconciliazione definitiva con Silvio Berlusconi. In attesa di un altro «episodio», per conoscere il destino dell'opposizione.

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