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Il Cavaliere scavalca gli alleati

Silvio Berlusconi

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[...] di preadesioni per il nuovo movimento e alla scelta del nome e del simbolo. Due iniziative che, nel breve arco di quindici giorni, hanno rappresentato l'avvio di una rivoluzione pacifica e hanno dato inizio, grazie a una straordinaria partecipazione popolare, a una nuova stagione della politica italiana». Lo scrive il leader di Forza Italia Silvio Berlusconi, in una lettera al «Popolo dei Gazebo» che sta dando vita al Pdl. Non scrive a Fini né a Casini e, con tutto il rispetto, neanche a Bossi. È il new-deal della comunicazione del Cavaliere: una sorta di «opa» verso un elettorato che si è fatto trovare pronto e disponibile al richiamo dell'ex premier che culla chi gli ha dato fiducia e «perdona» chi lo ha mollato nel momento cruciale della passata tornata elettorale. «Nulla, infatti, potrà mai più essere come prima - aggiunge Berlusconi -: mentre la sinistra si è arroccata nei Palazzi per difendere un potere sempre più logoro e usurpato, noi ci siamo invece messi all'ascolto del cuore del Paese, e abbiamo dato voce alla preoccupazione di tanti cittadini vessati da un governo tanto protervo quanto impopolare. Non abbiamo imboccato una scorciatoia populista, come sostengono i nostri avversari: abbiamo semplicemente riscoperto le basi più autentiche della democrazia, che trova nella volontà popolare, e non nelle oligarchie e nelle corporazioni, la sua linfa e il suo fondamento». «Non si erano mai visti otto milioni di cittadini partecipare a una consultazione popolare - sottolinea l'ex premier -, fare la coda per chiedere con forza la crisi di governo e nuove elezioni. E non si era mai visto lo spettacolo di tre milioni di cittadini che attendono pazientemente il proprio turno per scegliere il nome del nuovo movimento, vivendo così in prima persona l'atto costitutivo. È stata un'esperienza esaltante, una limpida lezione di democrazia a chi, tradendo il suo stesso popolo, ha di fatto commissariato le istituzioni e posto un pesante macigno sullo sviluppo del Paese. Mai la politica era stata così abissalmente distante dalla volontà popolare, mai, neanche nei momenti peggiori della Prima Repubblica, si era visto lo spettacolo di un governo agonizzante ma così pervicacemente aggrappato alle sue cento poltrone». Il nostro dovere di democratici, di moderati e di liberali - continua Berlusconi - è quello di restituire una bussola certa e una speranza concreta di cambiamento alla grande maggioranza degli italiani che aspettano solo di voltare pagina. Ancora una volta, come nel '94, siamo stati noi a scendere in campo, ponendoci tutti e di nuovo in discussione, per mettere l'Italia al riparo da pericolose avventure e da salti nel buio. E tutto questo non sarebbe stato possibile se non avessimo potuto contare su militanti generosi, appassionati e disinteressati». Per questi motivi ho voluto ringraziarTi personalmente e chiederTi di proseguire il Tuo impegno, che è indispensabile per la nostra causa - conclude il leader di Forza Italia -. Anche nelle prossime settimane, infatti, il popolo dei gazebo sarà chiamato ancora una volta a pronunciarsi sulle scelte fondamentali del nuovo movimento. A partire dal Manifesto del Partito Popolare Europeo e dalla Carta dei Valori, per passare poi alle priorità del programma di governo, alle adesioni formali e alla elezione dei rappresentanti in quella che sarà una vera e propria assemblea costituente del Popolo della Libertà».

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