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Un'altra batosta per il governo Prodi. Il Tar del Lazio ha ...

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Ora «io sono stato reintegrato, quindi automaticamente» l'attuale comandante della Gdf, generale Cosimo D'Arrigo, «decade», è stato il commento del generale. «Se è vero quello che mi hanno detto i miei legali, è stato annullato la nomina del povero D'Arrigo - continua Speciale - che è incolpevole e che rispetto moltissimo». E il ministro Padoa Schioppa, riferendo alla Camera, ha sottolineato che pur nel «massimo rispetto della magistratura amministrativa», il governo eserciterà «pienamente le proprie prerogative nell'interesse del Paese». L'ex capo delle Fiamme Gialle aveva chiesto cinque milioni di euro di risarcimento «alle amministrazioni responsabili» (presidenza del Consiglio dei ministri, Consiglio dei ministri, ministero dell'Economia e delle Finanze, ministero della Difesa) in quanto la rimozione era da lui ritenuta lesiva «non solo dal punto di vista economico-professionale quanto sotto l'aspetto dell'immagine, della dignità e della onorabilità professionale». I giudici aministrativi spiegano che La rimozione rivela un «eccesso di potere» da parte del Governo, che si può «dedurre - si legge nella sentenza - dal fatto che le Amministrazioni dapprima propongono il ricorrente per la nomina ad un altissimo ufficio giudiziario (consigliere della Corte dei conti) e appena dopo lo rimuovono dall'incarico fino a quel momento ricoperto per ragioni di seria, se non grave inidoneità al posto». Per il Tar, comunque, la nuova sentenza avrà «risonanza mediatica nell'opinione pubblica» e da ciò il non riconoscimento di alcun risarcimento al generale.

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