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Legge elettorale, l'Unione lavora per fare inciampare Veltroni

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Avvisaglie di ciò che sarebbe successo si erano già avute domenica sera quando, dopo tre ore abbondanti di discussione, il segretario del Pd aveva abbandonato il vertice con i big del partito prospettando un accordo su un sistema proporzionale con soglia di sbarramento e senza premio di maggioranza. Ipotesi che, comunque, non convinceva fino in fondo i bipolaristi convinti come Arturo Parisi e Rosy Bindi. Si trattava, in ogni caso, di un cambio di rotta rispetto al «Vassallum» proposto nelle scorse settimane (un misto di maggioritario e proporzionale). Un cambio di rotta che non ha comunque rassicurato i piccoli partiti dell'Unione terrorizzati da un'intesa Pd-Pdl, che li cancelli dal panorama politico nazionale. Così sono tornati a far sentire la loro voce. Tutto si è svolto nel corso di una riunione della maggioranza alla Camera che doveva essere dedicata alla Finanziaria. Per oltre un'ora i capigruppo di Udeur (Mauro Fabris) e Verdi (Angelo Bonelli), assieme al presidente dei deputati della Rosa nel Pugno Roberto Villetti hanno incalzato i rappresentanti del governo e i colleghi del Pd. Durissimo Fabris che ha minacciato di non sedersi al tavolo sulla Finanziaria, se prima non si fosse convocato un vertice per fare il punto sulla legge elettorale. Richiesta condivisa anche dagli altri che, compatti, hanno attaccato Veltroni accusandolo di aver già consegnato ai presidente della commissione Affari Costituzionali di Camera e Senato il testo di riforma condiviso anche da Berlusconi. Accusa subito smentita dai diretti interessati che hanno invece reso noto che, oggi pomeriggio alle 19, Veltroni incontrerà Enzo Bianco per riferirgli l'esito degli incontri sulla riforma e passare la palla al Parlamento (come auspicato dal presidente della Camera Fausto Bertinotti). Troppo poco per placare l'ira dei «piccoli» che, alla fine, hanno trovato la sponda del premier Romano Prodi. Da Tirana il Professore ha fatto sapere che già la prossima settimana (o «anche prima») convocherà un vertice di tutta la maggioranza su legge elettorale e riforme. «Un obbligo politico - ha spiegato -, oltre che di buona educazione. Un incontro scontato e necessario perché i grandi problemi si discutono insieme». In ogni caso la tensione resta alta e Clemente Mastella avverte: se si vuole fare una legge elettorale che cancella i partiti piccoli, l'Udeur potrebbe non sostenere più il governo.

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