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Cinque ore. Tanto è durata ieri la riunione dell'esecutivo ...

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Anche se, racconta Silvano Moffa, uno dei componenti dell'esecutivo, «a questo punto il Cavaliere non è più il padrone ma diventa un interlocutore». Per il momento i rancori di Fini nei suoi confronti sembrano sopiti anche perché, confida uno dei partecipanti alla riunione, «abbiamo molto apprezzato la smentita del Cavaliere sulla frase "li rimando nelle fogne". Gli avevamo fatto arrivare una richiesta di smentita e lui ha accettato». Resta però il disaccordo totale sulla riforma elettorale. Fini difende il bipolarismo contro il bipartitismo che tanto piace a Berlusconi e Veltroni, difende la necessità di indicare prima del voto la coalizione che governerà e il candidato premier. E a proposito di Berlusconi Fini ha spiegato che «lui ha fondato un nuovo partito, noi non possiamo dire "entriamo". Noi siamo per un soggetto unitario del centrodestra ma costruito in maniera diversa, su altre linee. Altrimenti diventa un'annessione». Così sul futuro Fini lascia aperto uno spiraglio anche a un'alleanza con la «Cosa Bianca». Ma tracciando dei confini ben precisi: «Noi siamo per una destra popolare ed europea. Ma pur sempre destra». E a chi voleva risposte sulla possibilità che ora An trovi un accordo con il centrosinistra per votare la legge sulla riforma televisiva, il leader di An resta sibillino: «Non siamo avvezzi a cambiare opinione nel merito di un provvedimento in ragione di quello che accade nello scenario politico. Però c'è un'urgenza di di mettere mano al sistema radiotelevisivo, dettata dalla condizione di instabilità e di assoluta ingovernabilità che si è determinata in Rai in questo periodo». E per raccontare al «popolo del centrodestra» il programma di An, Fini ha spiegato le iniziative che coinvolgeranno il partito da sabato prossimo, con i gazebo in piazza san Babila, fino al 3 febbraio quando, a Milano, ci sarà l'assemblea nazionale. Un elenco di eventi «a ritmo incalzante», ha detto, con cui definire «la strategia e le prospettive indispensabili per garantire un futuro all'Italia e un'alternativa al Governo delle sinistre». E l'incontro del 30 novembre con Veltroni? «Gli ripeterò quelli che per noi sono i paletti del sistema elettorale», è la risposta. Pa. Zap.

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