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Sulle radio il saluto degli sportivi romani

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Un misto di rabbia, odio, disprezzo per le istituzioni e per le forze dell'ordine ma davvero tanto, tantissimo affetto per Gabriele e la sua famiglia. Su tutto però, un unico grido comune che chiedeva la ricerca della verità: «Sia fatta giustizia». Una frase che veniva ripetuta come un ritornello in ogni telefonata, in qualsiasi messaggio inviato. «Deve essere fatta luce su quest'assurda vicenda» e ancora: «Chi ha sbagliato deve pagare». Redazioni investite da centinaia di chiamate da parte di tifosi e non solo, persone di ogni età che hanno voluto urlare la loro indignazione per l'assurda morte di un concittadino, un bravo ragazzo come tanti altri. «Le parole servono a poco, bisogna fermare il campionato e ripulire una volta per tutte il mondo del calcio» ha detto più di un tifoso e stesso è stato il pensiero del giocatore laziale Tare, intervenuto al Palacavicchi per una manifestazione antirazzismo promossa dal X Municipio. Delio Rossi ha voluto esprimere il suo cordoglio attraverso un comunicato apparso sul sito internet del club: «Prima come persona, poi come allenatore della Lazio mi trovo costernato a commentare la morte assurda di Gabriele. Le parole non rispecchierebbero lo sconforto di tale perdita. Quindi, con muto silenzio, mi sento vicino al dolore dei suoi cari e di coloro che gli hanno voluto bene e gliene vorranno ancora di più». «La S.S.Lazio tutta - si legge sempre dal sito - si stringe attorno alla famiglia Sandri ed esprime il proprio cordoglio per la scomparsa di Gabriele, uno di noi».

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