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Napolitano: l'Italia non è questa La Cdl: governo senza fermezza

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Un dibattito aspro che, dalla violenza ultrà negli stadi, si allarga anche al tema della sicurezza, dopo le polemiche seguite all'assassinio di Giovanna Reggiani. «Sono stato informato dal ministro dell'Interno - dice Giorgio Napolitano dal Qatar, dove è in visita ufficiale - e sono molto preoccupato in particolare per la tragica morte del giovane romano e poi per le scene di gravi violenze che stamattina sono state rilanciate su tutte le tv straniere». Filmati che provocano il rammarico del capo dello Stato per la loro capacità di danneggiare l'immagine dell'Italia nel mondo. «È importante - aggiunge Napolitano - che non si confondano le immagini degli incidenti con l'Italia che è tante altre cose». La tragica scomparsa di Gabriele Sandri, con gli incidenti che ne sono seguiti, viene ricordata anche nell'Aula di Palazzo Madama. «Su questo grave episodio - afferma il presidente del Senato, Franco Marini - occorrerà stabilire con chiarezza colpe e responsabilità. Ma un fatto così doloroso non può essere in alcun modo pretesto per le violenze compiute ieri negli stadi e nelle strade delle nostre città». Anche il presidente della Camera Fausto Bertinotti chiede che «non si occulti la verità». Poi riscontra un'analogia tra il clima che si respirava domenica sera e quello all'indomani della tragedia di Tor di Quinto: «Ieri si gridava "assassini" in modo indiscriminato a tutti i poliziotti, come nel caso nel romeno assassino sono stati criminalizzati tutti i romeni». Poi, pur senza voler «criminalizzare nessuno», Bertinotti definisce «incomprensibile l'uso delle armi in quella situazione». Parole che provocano l'irritazione del suo predecessore, Pier Ferdinando Casini: «È vergognoso che troppi politici se la prendano con un poliziotto che ha sbagliato piuttosto che con delinquenti e teppisti. È inaccettabile e intollerabile». Tutti d'accordo nel chiedere piena luce sui fatti, i partiti si trovano uniti anche nel criticare la scelta di non fermare subito il campionato, ma si dividono nella valutazione sulle responsabilità politiche. La Cdl chiede a gran voce che il ministro dell'Interno Giuliano Amato riferisca alle Camere, cosa che avverrà stamattina a Montecitorio. Ma ciò non basta alla neoportavoce de «La Destra» Daniela Santanchè che chiede la testa del ministro, come Maurizio Gasparri (An): «Amato non è adatto a svolgere il ruolo. Trascura il contrasto alla delinquenza che infesta gli stadi, all'immigrazione clandestina, alla criminalità». Roberto Calderoli (Lega) si rivolge direttamente a Napolitano per attaccare l'esecutivo: «Apra gli occhi prima che sia troppo tardi. Il Paese non ha più un governo e quando si attaccano impunemente caserme di polizia e dei carabinieri significa che dietro l'angolo c'è la guerra civile». Fonti di Palazzo Chigi, nel consueto briefing serale, ribadiscono la necessità e la volontà di fare chiarezza, facendo un distinguo tra quanto avvenuto domenica mattina e i gravi incidenti del pomeriggio e della sera.

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