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Il calcio decide uno stop. Ma quando riposa la A

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[...] bloccati,- durante la sosta per gli impegni della nazionale - i campionati professionistici di Serie B, C1 e C2. È questa la decisione maturata ieri pomeriggio in via Allegri, dove si sono riunite le alte cariche calcistiche: voto unanime nel dover dare un segnale forte, così come aveva chiesto dopo l'ora di pranzo il Ministro dello Sport Giovanna Melandri a colloquio con il presidente del Coni Gianni Petrucci, il numero uno federale Giancarlo Abete ed il presidente di Lega Antonio Matarrese. «Abbiamo deciso di fermare i campionati professionistici di serie B e serie C - ha dichiarato in conferenza stampa il presidente della Figc - le nostre squadre nazionali giocheranno le prossime partite con il lutto al braccio. La nostra è una decisione che accoglie l'invito del Ministro Melandri, ma quello che è accaduto domenica scorsa è un evento non imputabile al mondo dello sport: l'assalto ai commissariati va al di là del problema calcio, è un problema di natura sociale». Ieri mattina il mondo politico e sportivo è tornato a confrontarsi nella riunione organizzata dall'Osservatorio in Viminale: il responsabile Felice Ferlizzi è tornato a puntare l'indice sulle trasferte delle tifoserie, sull'avvicendamento degli steward con gli agenti di pubblica sicurezza all'interno degli stadi e sulla tessera del tifoso. Decisioni sposate sia dal presidente di Lega Matarrese sia dal suo collega Abete. «Il calcio deve migliorare e deve migliorarsi - ha ribadito il numero uno di via Allegri - ma il problema della convivenza civile è un problema che va al di là del problema calcio. Nella riunione odierna è emersa ancora una volta la volontà di combattere con grande determinazione ogni forma di violenza. I comportamenti avvenuti nella capitale domenica sera, gli assalti e le devastazioni in alcuni quartieri di Roma nord non hanno nulla a che vedere con il calcio e con le tifoserie. Ci inchiniamo commossi davanti a Gabriele Sandri, il tifoso laziale che ha perso la vita e ci uniamo al dolore della sua famiglia». Giovedì pomeriggio, a margine del Consiglio federale convocato dalla Figc, i presidenti di A e B si riuniranno per intraprendere delle iniziative di solidarietà: il calcio cerca di rialzarsi in piedi, cercando soluzioni mediaticamente eclatanti. Ma il calcio, questa è la sensazione, sembra volersi tener fuori da questa vicenda. «Ribadisco che la partita Roma-Cagliari è stata rinviata per decisione della Federcalcio - ha tenuto a ribadire Abete - e non per scelta della Prefettura o delle Istituzioni». Un ulteriore modo di allontanarsi dalla decisione presa domenica mattina dal Viminale che ha "spinto" le squadre in campo pur avendo ricevuto un parere assolutamente contrario da parte del Coni. Adesso il calcio si ferma, ma è troppo tardi.

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