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Berlusconi: «Presto al voto con la federazione»

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E anche se al convegno non erano presenti Casini e Cesa, nonostante fossero stati invitati, Berlusconi evita di far polemiche. Anzi puntualizza che con Cesa è «in rapporti cordialissimi» ed il messaggio che è venuto a dare «è quello della necessità di lavorare tutti insieme, nessuno escluso, noi che facciamo parte del blocco liberale». Il Cav poi ha indicato le tappe del processo aggregativo: «Faremo un primo grado di federazione tra noi di Forza Italia e l'Udc, aprendo ad An che ha intenzione di entrare nel Ppe. Ci sarà poi un altro livello, anche a breve termine, in cui entreranno anche gli altri partiti minori e faremo, quindi, un patto federativo con la Lega Nord che ha già dato il suo assenso». Berlusconi ha spiegato che la federazione funzionerebbe molto meglio di una coalizione, anche perchè ogni decisione sarebbe affidata al voto «e le minoranze dovrebbero uniformarsi a quel voto». In sostanza la federazione consentirebbe aipartiti che ne fanno parte di conservare la propria identità ma eviterebbe forme di ricatto o spinte centrifughe da parte dei partiti minori. La federazioni, ha spiegato Berlusconi, dovrebbe avere come primo nucleo FI e Udc, «non per una questione di comodo ma perchè entrambi siamo già nel Ppe». Ma dietro questo disegno si intravede il disegno del Cavaliere di blindare la coalizione in modo da evitare spaccature interne nelle decisioni più difficili. Insomma Berlusconi sta creando le premesse per un ritorno a Palazzo Chigi nel segno della capacità di governare senza lotte interne alla coalizione. E la federazione impegnerebbe i singoli partiti a una coerenza di squadra senza rinunciare alle singole specificità. La prospettiva è di creare «un grande partito dei moderati». I tempi? «Sarà cosa fatta quando si andrà al voto, cioè presto». A questo si legherà il progetto di una Università del pensiero liberale e l'ex premier ha annunciato di avere già acquisito una vecchia sede dell'Unicredito in Brianza e di aver già avuto la disponibilità di big della politica come Blair e Koizumi, che verranno a tenere delle lezioni. Berlusconi ha anche parlato dell'appuntamento di domani al Senato con la Finanziaria. «Mai parlato di spallata» ha ribadito dicendo che il governo non cadrà di certo lunedì. Il cav sulla federazione ha raccolto subito l'ok di Rotondi e di An con Gasparri.

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