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E Veltroni diceva: «Roma è la città più sicura»

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Aprile 2007, il sindaco di Roma Walter Veltroni rispondeva così, intervenendo alla «Conferenza regionale sulla sicurezza», alle polemiche sollevate da Alleanza Nazionale e dalla Cdl. Altro che città insicura. «Roma - aveva sottolineato il neosegretario del Pd durante la presentazione di uno studio Eurostat qualche giorno più tardi - non è in cima alle classifiche delle città più a rischio per rapine e omicidi». Un concetto che Veltroni ha ripetuto anche ieri, intervistato da Repubblica: «Prima dell'ingresso della Romania nell'Unione europea (gennaio 2007), Roma era la città più sicura del mondo». Peccato che sempre lui, nel giugno del 2006, ammoniva: «Una polizza sulla sicurezza della città è diffondere a Roma la cultura dell'accoglienza e della solidarietà nei confronti degli immigrati». E ancora: «Vorrei invitare tutti a non fare la cosa più semplice, a non diventare razzisti, perché quando c'è una rapina si dice, "un rumeno fa una rapina", quando c'è un operaio che cade da un'impalcatura, non si dice operaio rumeno». E il sindaco era in buona compagnia visto che anche il capogruppo dei Verdi alla Camera Angelo Bonelli rimproverava il leader di An: «La Capitale è molto più sicura di tante altre metropoli europee, come peraltro indicano i dati del ministero dell'Interno». Poi l'escalation di crimini che costringe Veltroni ad una clamorosa inversione tanto che pure lui, oggi, lancia appelli «a tutte le forze politiche, perché contribuiscano tutte insieme in parlamento a rendere più sicure le nostre città. Bisogna accogliere chi scappa dalla morte, ma dobbiamo essere molto duri con chi vuole provocare la morte». Speriamo solo non sia troppo tardi.

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