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Dalla fine della Dc ai Dico, il cardinale ha già fatto la storia

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Così, il cardinale Camillo Ruini, spiegava qualche tempo fa, il suo ruolo di presidente dell'episcopato italiano. E se, da un punto di vista strettamente ecclesiastico, la «condizione della fede in Italia», e il rilancio di un progetto culturale cristiano sono stati i temi portanti della sua leadership episcopale, dal punto di vista politico-sociale, sono stati molti gli interventi del cardinale che hanno fatto scalpore, da tangentopoli ai «Dico». 1993. Durante il sinodo diocesano di Roma, Ruini prende atto che la Dc è ormai finita e chiede ai politici corrotti di andarsene. «È triste e preoccupante constatare come la questione morale - osserva - coinvolga in larga misura esponenti politici che si professano cristiani». 1996. Difende l'unità della nazione, contro le derive secessioniste leghiste, forti sopratutto nel nord-est cattolico. «L'unità della nostra nazione potrà certo essere articolata secondo modalità diverse dalle attuali, ma non può e non deve, nè apertamente, nè surrettiziamente, essere negata o compromessa». 1997. Ruini, comincia a porre con sempre maggior insistenza la questione dela parità scolastica, e delle sovvenzioni alle scuole private. «Ciò senza penalizzare in alcun modo la scuola di Stato ma ponendo fine a un monopolio di fatto che in realtà è dannoso per tutti». 1998. Denuncia «la sistematica violazione del segreto istruttorio e la spettacolarizzazione delle indagini». Lo spunto gli è fornito dai casi giudiziari del cardinale di Napoli, Michele Giordano. 2001. Dopo gli attentati dell'11 settembre, Ruini afferma che « la Chiesa italiana è con gli Stati Uniti». Esistono il «dovere» e la «necessità » - spiega - di combattere il terrorismo internazionale e chi lo sostiene o lo difende«. 2003. «Non fuggiremo» davanti ai terroristi, «anzi li fronteggeremo con tutto il coraggio, l'energia e la determinazione di cui siamo capaci«, dice durante l'omelia. 2005. Invita i cattolici ad «avvalersi di tutte le possibilità previste», quindi, ad usare anche l'astensionismo per non far raggiungere il quorum nel referendum per la modifica della legge 40 sulla procreazione assistita. 1 2006. Sulla »famiglia fondata sul matrimonio« e sul rispetto della vita »dal concepimento alla fine naturale«, è richiesto - dice - »un supplemento di attenzione« »nelle scelte degli elettori« e nella responsabilità »dei futuri parlamentari«. Ruini in quanto Vicario di Roma, nega funerali in Chiesa a Piergiorgio Welby, ribadendo così l'opposizione della Chiesa italiana a qualsiasi tipo di eutanasia. 2007. Per il cardinale ci sono principi «non negoziabili» della dottrina cattolica, come la «promozione e la tutela della vita umana, della famiglia fondata sul matrimonio e non di altre forme di unione».

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