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Mussolini & C ci riprovano con i circoli

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E ricomincia da tre. Il progetto è quello di creare una rete di circoli, procedendo a una federazione dell'universo neofascista che non parta dai vertici dei partiti, troppo litigiosi, ma dalla base militante. Il modello federativo è quello di Strasburgo, dove la destra estrema è riuscita in un inedito sforzo di sintesi, dando luogo a una sorta di Internazionale nera composta da europarlamentari provenienti da sei nazioni diverse. Il padre nobile è l'ottantenne Pino Rauti. L'ideologo evoliano, dopo aver formato decine di camerati e provato a guidarne la frangia nostalgica all'indomani della svolta di Fiuggi, tiene a battesimo la nuova ripartenza della destra radicale. Sperando che questa sia la volta buona. Della partita sono Alessandra Mussolini, Roberto Fiore e Adriano Tilgher. È toccato a loro spiegare, in una conferenza stampa, i dettagli dell'operazione. «La lezione del Parlamento europeo è uno stimolo» dichiara la Mussolini. L'eurodeputata di Alternativa sociale pensa alla costituzione di unità di base. Come i circoli delle libertà di Berlusconi e Dell'Utri. In piccolo, però. «C'è molta omogeneità nella destra radicale. Ecco perché dobbiamo provare a metterci insieme. A unire le forze». La nascita della Internazionale nera riempie di orgoglio il vecchio Rauti. Ora, spiega l'ex segretario del Msi, tocca ai neofascisti italiani. «Uniamoci subito, - è il suo monito - superiamo la frammentazione. Al bando i personalismi del passato. Ora c'è il clima positivo per una riunificazione». L'appello all'unità piace. Al briefing con la stampa partecipa un'altra colonna storica dell'universo missino romano. È Alberto Rossi, capo, negli anni ruggenti, dei Volontari nazionali, il servizio d'ordine di Almirante. «Questa è l'occasione che aspettavamo da tempo, - dice Rossi - io sono a disposizione». Roberto Fiore ha fretta di mettere l'iniziativa in cantiere. E annuncia: «Partiamo subito. Convocheremo i tavoli regionali per le amministrative». D'altronde l'occasione è di quelle importanti. An è in marcia di avvicinamento verso il Ppe. Dunque va verso il centro. E quella radicale si sente l'unica destra. La vera destra. Ancora la Mussolini: «A Strasburgo il partito di Fini probabilmente aderirà al partito popolare europeo. L'unico gruppo di destra in Europa siamo noi. Questo è un fatto». Sarà. La federazione nera, però, parte con un giallo. L'assenza di Luca Romagnoli al lancio dell'iniziativa. «La porta è aperta a tutti. Pure a lui», taglia corto la nipote del Duce. Raggiunto al telefono, il segretario della Fiamma Tricolore rimanda l'invito al mittente. «Non mi interessa. Sono quattro personaggi non organizzati. Senza partiti alle spalle. Con chi se li fanno i circoli? Da soli?». Romagnoli rilancia. Lui sta lavorando a un'altra federazione. Quella dei cespugli di centrodestra. «Ho preso contatti con la Lista Musumeci, i Pensionati, la Liga Veneta. Ho proposto un tavolo comune. Costruiremo la federazione dei piccoli». S. D.

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