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Presentata l'edizione rinnovata del quotidiano

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«Il nuovo Secolo d'Italia non sarà la voce del padrone»

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E, come Gianfranco Fini sottolinea, con l'intento chiaro di non essere «la voce del padrone ma uno strumento importante per offrire quotidianamente a tutto l'elettorato il punto di vista della destra italiana in tutte le sue variegate espressioni». È stato proprio Fini, insieme con il direttore politico Flavia Perina, al direttore responsabile Luciano Lanna e l'amministratore Enzo Raisi a presentare ieri il nuovo Secolo in una affollatissima sala stampa della Camera. Sedici pagine, di cui 8 a colori, testata biancoceleste, ma «senza alcun riferimento calcistico, casomai basta guardare i colori del nostro simbolo», assicura Fini. «Non sarà un giornale neutro, ma, come si deve per un organo di partito, sarà di parte e tenterà di instillare dubbi negli avversari e di fornire argomenti in più a chi la pensa come noi», afferma Fini che proprio dal «Secolo» iniziò la propria carriera politica. Detto questo, aggiunge il leader di An, sarà «un giornale aperto con l'ambizione di imporre temi nel dibattito politico, certamente non un quotidiano d'informazione ma un secondo giornale di qualità, nella quale troveranno spazio anche collaboratori esterni». E il direttore Perina ammette che «con i suoi oltre 50 anni di storia è una responsabilità importante in una fase in cui tante cose sono cambiate per la destra lavorare per una prospettiva della testata altrettanto lunga. Noi comunque siamo al lavoro».

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