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Prodi assediato dalle richieste dei ministri

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e non si placano le liti nella maggioranza

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Un quasi-slogan all'insegna dell'ottimismo della volontà al quale, però, nella stessa pagina del quotidiano stravicino ai Ds faceva da contraltare un articoletto che incarnava invece il pessimismo della ragione: «A Caserta si va per scrivere l'agenda del 2007 e anche per stringere i bulloni della comunicazione... Ce la faranno questa volta?», si leggeva sul giornale fondato da Gramsci. Il punto interrogativo è d'obbligo. E a dubitare del successo del vertice unionista, il terzo in otto mesi, sono gli stessi esponenti del centrosinistra, come dimostrano le perplessità del foglio diretto da Padellaro. In realtà, a una manciata di ore dal conclave (o summit o seminario di Governo o consiglio-straordinario-dei ministri-in-trasferta: una difficoltà di definizione anch'essa emblematica della confusione al potere), è poco chiaro quali sono gli obiettivi dell'incontro e soprattutto è incerto il successo del tentativo di ricompattamento della maggioranza. È vero, come ha sottolineato più volte con soddisfazione il premier in questi giorni, che la coalizione governativa dopo aver discusso anche animatamente sulle rispettive posizioni riesce a trovare la quadra e ad agire (più o meno) compatta anche se non all'unisono. Ma è altrettanto vero che a Caserta ognuno sembra andare con una sua personalissima agenda colma di rivendicazioni, proposte e un ingombrante bagaglio di polemiche. Nel calderone campano, infatti, confluiranno richieste eterogenee e settoriali. Rifondazione porterà sul tavolo le questioni di giovani, precari, donne e immigrati e ieri il Prc ha riunito una segreteria allargata ai componenti delle commissioni Lavoro di Camera e Senato per affrontare il nodo delle pensioni. Intanto, però, il segretario Franco Giordano ribadisce la sua contrarietà alle riforme «targate» Fassino-Rutelli. Sergio Rizzo del Pdci pretende una «svolta» per raggiungere una maggiore equità sociale. Fabio Mussi, della sinistra Ds, che batterà cassa per Ricerca e Università, chiede più concretezza e avverte: «Se si continua a parlare in astratto di riformismo, quando il popolo sentirà la parola riforme, addosserà le spalle al muro». A fargli eco è il segretario dello Sdi Enrico Boselli: «Bisogna essere concreti e parlare dei problemi aperti». Il ministro della Famiglia Rosy Bindi porrà la questione dei congedi parentali. Il responsabile delle Pari Opportunità Barbara Pollastrini quelle delle unioni di fatto e delle quote rosa. Bersani, titolare dello Sviluppo Economico, proporrà di puntare su crescita, sviluppo, ripresa degli investimenti e rilancio dei consumi e, in particolare, sul progetto per l'efficienza energetica che partirà nei prossimi giorni. Alfonso Pecoraro Scanio avrà nella sua borsa «casertana» un dossier sulla situazione ambientale e sul cambiamento climatico in Italia basato sugli ultimi dati Ue. Su questo tema, assicura, c'è l'accordo con Prodi «perché l'ambiente è il mondo in cui vivono i cittadini e un governo serio si occupa di questo». Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Fioroni sottolinea che nella Reggia si discuterà «sulle cose indispensabili che devono essere fatte nei primi sei mesi del 2007 per completare il percorso riformatore». E aggiunge con tono autocritico: «Certo, potremmo evitare in alcune circostanze di metterci le dita negli occhi». Un invito che non sembra voglia raccogliere la «collega» Emma Bonino. Il ministro per le Politiche Comunitarie, infatti, proclama che nel corso dell'incontro porrà il «problema Di Pietro», al quale rimprovera di aver condotto «un attacco forsennato» al commissario Ue Frattini sulla vicenda Autostrade Albertis e si augura «che il presidente Prodi faccia chiarezza su come ogni ministro si deve comportare». Da parte sua, il titolare del dicastero per le Infrastrutture non accoglie la richiesta di Mastella di occuparsi unicamente del suo «orto» e promette che tra le priorità che sottolineerà al vertice ci saranno la Tav, l'economia e anche la giustizia, sebbene sia intenzionato a rifiutare

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