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Le reazioni della sinistra radicale

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Rifondazione si mette di traverso: no a misure impopolariIl capogruppo dei deputati Gennaro Migliore frena: non dobbiamo fare un cambiamento ogni mese

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«Noi non siamo il partito dei no, siamo aperti al confronto e pronti alla mediazione, ma non si può pensare che al vertice di Caserta si lavori per rendere ininfluente la sinistra radicale. Non si pensi che il 13-15% della sinistra venga usata per politiche impopolari. Ecco credo che Caserta dovrà essere un luogo -conclude Russo Spena- di mediazione molto alta, come è stato fatto su altri temi, vedi la politica estera». Il capogruppo di Rifondazione alla Camera, Gennaro Migliore, dice di rispettare le posizioni di Fassino, ma di non condividerle: «Penso che sia legittimo che il segretario del maggior partito della coalizione cerchi di dettare le priorità in vista del seminario di Caserta, ma non posso condividere l'analisi di Fassino. Ci sono due obiezioni. La prima è che le riforme non si debbono fare per forza ogni mese e che è bene discuterne prima a fondo, per capire quali riforme si vuol fare -spiega Migliore- e poi la seconda è che l'agenda di medio periodo dei prossimi mesi non deve un profilo riformista, ma riformatore». Paolo Cento dei Verdi dice che «servono invece riforme radicali sia sul piano sociale, a cominciare dall'introduzione in Italia del reddito minimo sia sul piano ambientale». Il capogruppo del Pdci alla Camera, Pino Sgobio richiama al rispetto del programma: «L'Unione ha ricevuto il madnato dagli elettori di mettere in atto quanto scritto nero su bianco nel programma elettorale, che è il cemento della coalizione. Lì per il governo è indicata in maniera chiara la strada da percorrere: dal tema delle pensioni a quello del lavoro».

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