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«La riforma non deve gravare sui conti pubblici»

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Un sistema di incentivi e disincentivi, dice Beretta, «può essere interessante e da seguire con attenzione, ma il nodo di fondo è ancorarlo ad un anno, una età di riferimento, che consenta l'equilibrio del sistema». Il direttore generale di Confindustria, Maurizio Beretta punta al confronto con il governo a partire dal tema delle pensioni che da gennaio diventerà di stretta attualità. Intanto con il nuovo anno scatta la riforma del Tfr. Per Confindustria «c'è l'esigenza di dare seguito ad un impegno previsto: quello di dar vita ad un fondo di garanzia per consentire a tutte le imprese, anche quelle che dovessero avere maggiori difficoltà ad accedere al mercato del credito, la possibilità di accedere al credito sostitutivo per la parte di tfr trasferito». Oltre alle pensioni c'è il tema della competitività e Beretta dice a Prodi che «il bene delle imprese è il bene del Paese» e sostenerle nella competitività «non è fare un piacere» alle aziende, «vuol dire creare più ricchezza, più opportunità per tutti, occupazione. Questo è nell'interesse generale». Il direttore generale della Confindustria rilancia l'invito ad «un patto per la produttività tra governo, imprese e lavoratori», auspicato più volte dal presidente Montezemolo. «L'unica cosa che si può dire, con grande serenità - dice Beretta - è che tutti i dati dimostrano che le imprese hanno fatto e stanno facendo la loro parte per la ripresa economica, e quindi nell'interesse della crescita, del sistema, del Paese» Per Prodi «mai prima» dell'ultima Finanziaria era stato dato tanto alle imprese: «Io penso - commenta il direttore generale di Confindustria - che la strada da percorrere sia quella di mettere le imprese nelle condizioni di poter competere ad armi pari nei confronti delle imprese di altri altri paesi. Fare questo non è fare un piacere, è ricostruire condizioni di competitività, e va nell'interesse di tutto il Paese».

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