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L'opposizione contesta la prescrizione dei reati contabili contro la Pubblica amministrazione

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La Finanziaria in dirittura d'arrivo, la Cdl all'attacco del «comma dei corrotti»

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Una Finanziaria che, secondo il ministro dell'Economia, Tommaso Padoa-Schioppa, è stata migliorata durante il passaggio parlamentare. Un iter, spiega il ministro nell'aula della Camera in fase di replica, che offre molti spunti di riflessione in vista di una revisione complessiva della sessione di bilancio che partirà da gennaio. Ma due punti resteranno fermi - ricorda Padoa-Schioppa - la possibilità di intervenire da parte del Parlamento, e «gli argini» entro i quali costruire la manovra che sono rappresentati dal Dpef. In ogni caso - dice il ministro più volte interrotto dall'opposizione nel suo intervento - ora il Paese può considerarsi affrancato dalla crisi finanziaria e, una volta messi in sicurezza i conti, si potrà guardare con più decisione alla crescita dell'economia. Proprio quella crescita che è stata al centro appena due giorni fa delle polemiche con gli industriali, visto che, secondo il Centro Studi di Confindustria, la manovra avrebbe un effetto negativo (per 0,3% di Pil) sulla crescita del prossimo anno. Ma su questo arriva oggi una frase distensiva di Luca Cordero di Montezemolo: «Guardiamo avanti - dice - Credo che questo Paese abbia bisogno di un impegno vero di tutti, nessuno escluso. Noi ci siamo e ci saremo ancora di più. L'augurio è per l'impegno di tutti, a cominciare da un grande sforzo sulla crescita-produttività. Perchè per noi produttività vuol dire crescita». Il clima natalizio richiamato da Montezemolo sembra colpire anche il ministro Padoa-Schioppa che, durante l'intervento a Montecitorio, dà atto al Governo precedente di aver «tracciato» il solco su cui poi si è mosso il governo attuale, concordando con Bruxelles il percorso di rientro dei conti poi impostato con la manovra. Manovra che, presentata al Parlamento a inizio ottobre, ha comunque mantenuto «il suo impianto». Anzi il Parlamento l'ha migliorata «in alcuni punti». Così «si esce dall'emergenza finanziaria e il sistema dei conti viene rimesso in ordine». Anche se si tratta solo di «un inizio». Ma «se prima non si fossero rimessi in ordine i conti, il resto della legislatura sarebbe stato condizionato dal problema dell'emergenza finanziaria». E mentre si registra un certo disgelo nei rapporti tra Tesoro e industriali, rimane invece sempre molto alto lo scontro in Parlamento tra i Poli sull'ormai notissimo comma 1.346 del maxiemendamento, meglio noto come «comma Fuda», che allarga le maglie per la prescrizione dei reati contabili commessi contro la Pubblica amministrazione. Oggi vengono coinvolti anche l'Anci e lo stesso senatore Pietro Fuda: l'Anci dichiara di non aver avuto nessun ruolo di suggeritore per la norma che evidentemente interesserebbe molti amministratori locali. E lo stesso Fuda conferma. La Cdl va all'attacco del comma incriminato. Elio Vito per Forza Italia, Carlo Giovanardi per l'Udc, Roberto Cota per la Lega e Maurizio Gasparri per An polemizzano, sottolineando che «Chiti pone la fiducia su un testo in favore dei corrotti». La replica a Roberto Giachetti, dell'Ulivo: «Il governo porrà riparo a quell'errore materiale con un decreto». Un decreto che sarà varato da un Consiglio dei ministri straordinario il 27 dicembre.

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