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«Pronti a scendere di nuovo in piazza»

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Il Senatur va ad Arcore e ribadisce il patto di ferro tra i due. Sì alla federazione del centrodestra proprio nel giorno in cui Casini ammorbidisce i toni. I tempi per creare un partito unico della Cdl non sono dunque maturi. Ma la immensa manifestazione del 2 dicembre e la sintonia di principi e di ideali di quella piazza dimostrano che un processo federativo tra Forza Italia, Lega e An esiste già tra gli elettori. Da qui la decisione di partire tra gennaio e febbraio 2007 con la fase costituente della Federazione della Libertà. Anzi, ci potrebbe essere qualche tentativo da varare già in occasione delle prossime amministrative: laddove le condizioni politiche lo consentiranno si proveranno liste comuni. Inoltre il centrodestra potrebbe organizzare elezioni primarie per stabilire i suoi candidati nei Comuni e nelle Province. All'incontro c'erano anche i dirigenti leghisti Calderoli, Maroni, Castelli, gli azzurri Aldo Brancher e Giulio Tremonti. E all'improvviso ha fatto capolino, festeggiata da tutti, anche la mamma di Berlusconi, signora Rosa. Poi la politica. Secondo alcuni partecipanti, il Cavaliere si sarebbe detto entusiasta di portare avanti il progetto. Dal canto suo, Bossi avrebbe ricordato che la nascita della Federazione «farebbe uscire la Lega dall'empasse» sulla riforma elettorale, disinnescando la «mina» del referendum che punta ad abolire l'attuale legge elettorale proporzionale. Se, insomma, nascesse la Federazione l'eventuale vittoria del quesito elettorale non porterebbe al bipartitismo. Al massimo, si osserva nel Carroccio, si tornerebbe a un modello simile a quello delle Regionali, in cui ad ogni candidato premier si associa un «listino» di eletti composto da tutti i partiti. Su questo percorso, secondo le stesse fonti, si sarebbe detto d'accordo nelle ultime ore anche lo stesso Fini. Il presidente di An inoltre non sarebbe affatto contrario all'ipotesi di Federazione, tanto che appena cinque giorni fa aveva detto: «La Federazione di centrodestra credo sarebbe la risposta giusta. E comunque non ci si può lamentare di un'imposizione se a deciderla è la maggioranza degli italiani». Quanto all'Udc, i partecipanti al pranzo avrebbero osservato che Buttiglione e Casini, nelle ultime dichiarazioni, hanno già abbandonato i toni di «rottura» dei giorni scorsi. In tal senso, anche la Federazione, in vista delle amministrative, potrebbe essere una soluzione efficace per rilanciare il dialogo con i centristi. Infine, il tema della leadership. Anche su questo punto tutto sarebbe delegato allo statuto della Federazione. Questione su cui cominceranno a lavorare nelle prossime settimane i componenti del comitato organizzatore della manifestazione di San Giovanni. Ma Berlusocni vuole andare oltre: «Dobbiamo studiare come conservare il popolo del 2 dicembre. Quella è stata una piazza traboccante di gente, che ha manifestato spontaneamente, un vero patrimonio per la libertà». Ad Arcore - spiega uno dei partecipanti - è stato un incontro «dai sapori forti», dai «ricordi esaltanti». Insomma, si è respirata un'aria «familiare». Ma, accanto a tanti discorsi che poco hanno a che fare con la politica, l'ex premier si sarebbe detto d'accordo con chi vuole «tornare a dare la parola al popolo». «Voglio - è stato il ragionamento di Berlusconi - il bis della manifestazione di Roma in tutte le regioni». Ed è per questo che da gennaio partiranno «grandi manifestazioni» (l'esordio sarà in Piemonte) perché è chiaro «l'Italia è contro Prodi». Superfluo il riferimento ai fischi ricevuti dal presidente del Consiglio. Durante il pranzo, Berlusconi ha fatto il punto anche sui prossimi appuntamenti: «Occorre prepararsi al più presto sulle amministrative e dare luogo al partito della libertà». Nella riunione infine i vertici della Lega hanno sottolineato - spiega uno dei partecipanti - «la preoccupazione per l'attacco del governo all'istituzione della famiglia». A tendere una mano ai centristi, tuttavia, ci ha pensato Roberto Formigoni: per qu

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