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Solo sul bollo auto ci sono state sette modifiche

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O chi come Enrico La Loggia, ex ministro, l'ha messa sul lettino dello psicanalista bollandola «schizofrenica». E c'è addirittura chi come Massimo D'Alema, esponente di punta del governo e ministro degli Esteri, l'ha paragonata ad un «suk». Ne dicono di tutti i colori, ma la verità è che se ne vedono di tutti i colori nell'ultima legge Finanziaria che in questi giorni la Camera sta discutendo. E se maggioranza ed opposizione sono divise nel merito, nella sostanza sono già alla «grande intesa» visto che tutti sono d'accordo che questa manovra cambia in continuazione. Infatti non passa giorno che non compaia una nuova tassa, una disposizione. O peggio ancora si decida di cambiare tutto e di cancellare norme o decisioni, alle volte prese solo poche ore prima, per dare spazio alla fantasia. Così può capitare, al limite del paradosso, che sul tema del bollo auto la maggioranza si ravveda per ben sette volte, decidendo di cambiare altrettante volte rotta. Oppure che si annunci di non voler introdurre ticket nel settore sanitario e poi ci si imbatta non solo in una tassa da 23 euro per ogni ricovero non grave al pronto soccorso, ma con un aumento di quattro euro. E se questo non bastasse c'è un ultimo caso, quello della tassa di soggiorno. Annunciata nei giorni scorsi, aspramente criticata dalle categorie, difesa dalla maggioranza però poi definitivamente abolita. Ma andiamo con ordine. Partiamo dall'affaire «bollo auto» che ha impegnato il governo per quasi tutto il mese di ottobre. Si parte il 28 settembre con la decisione di tassare i Suv, cioè le jeep, con un superbollo da 2 euro a Kw oltre il bollo. Inoltre scattano anche una serie di aumenti tra i 50 e 10 centesimi per tutti i veicoli. Il 13 ottobre arriva la prima modifica con la decisione di esentare per 5 anni dal pagamento del bollo chi rottama un'auto «Euro 0» o un motoveicolo «Euro 3», cioè quello più ecologico. Solo quattro giorni e il governo ci ripensa e riduce l'esenzione a soli 3 anni. Non finisce qui perché nella stessa giornata per ben due volte la Manovra cambia: prima si decide di togliere l'esenzione sulle moto, poi si sceglie di aumentare il bollo per le moto più inquinanti. Due giorni e si cambia ancora. Nessuno sconto bollo per la rottamazione delle moto inquinanti ed un aumento del bollo per tutte le categorie. Solo il 27 arriva la versione definitiva, si fa per dire, con l'aumento di tutti i bolli tranne che per le Euro 4, le vetture meno inquinanti. Non sono più chiare le idee per quanto riguarda il 5 per mille dell'Irpef. Sostenuto dal governo Berlusconi e abolito dal centrosinistra. Bastano poche settimane e si cambia. 250 milioni di euro reperiti da un fondo del Ministero dell'Economia per finanziare il «volontariato e le associazioni». Copertura che però, tiene a precisare il relatore, Michele Ventura, al Senato potrebbe cambiare. Ed a cambiare è anche il ticket sulla sanità. In estate il ministro Turco aveva rassicurato che non sarebbero aumentati i ticket dalla prossima Finanziaria. Ed invece ne spunta uno nuovo di zecca: quello per il ricovero in pronto soccorso per i casi meno gravi. In tutto 23 euro. Fino a qualche giorno fa. Anche qui c'è un cambio in vista: non più 23 ma 27 euro. Motivo? Gli under 14 sono esentati dal pagamento. Prossimo giro, prossimo ripensamento. Stavolta tocca al settore turismo e alla tassa di soggiorno. Qui un vero dietrofront della maggioranza: cancellati all'unanimità stabilisce i 5 euro, per le grandi città, ed i due euro per l'ingresso ai turisti. E meno male che il sindaco Veltroni lo aveva salutato come il frutto di «un equilibrio positivo». Ed infine c'è anche la tassa di successione, evitata in principio per fare spazio all'aumento dell'imposta di registro e poi reintrodotta, come vuole il programma unionista, per colpire «i grandi patrimoni». Non resta che attendere il prossimo cambio e già qualcuno sussurra che si tratterà del divieto di utilizzare, a partire dal 2010, i sacchetti

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