Cerca
Logo
Cerca
Edicola digitale
+

di GAETANO PEDULLÀ ADESSO la chiamano la maledizione di Ciarrapico.

default_image

  • a
  • a
  • a

..vuoi vedere che quel Ciarra porta sfiga?». Battute a parte, «l'innamoramento» dell'editore abruzzese per un candidato politico, sia questo di destra che di sisnistra, pare essere diventato un certificato di garanzia: trombato! L'insuccesso di Ruta in Molise, infatti, ha solo allungato una già ricca collezione dei fiaschi. Con un'aggravante: gli uomini «sponsorizzati» da Ciarrapico con tonnellate d'inchiostro e centinaia di pagine di giornali sono quasi sempre in sintonia con «il vento che tira». E dunque, sulla carta, favoriti. Bene: subito dopo la mobilitazione in massa delle numerose piccole testate di questo editore, per tutti i candidati inizia un lento declino. Vogliamo rinfrescarci la memoria? Provinciali di Roma del 2003. L'ordine di scuderia è perentorio: via libera a decine e decine di articoli per decantare i risultati del presidente uscente Silvano Moffa (An). Tutt'altra generosità, invece, con lo sfidante, Enrico Gasbarra. Alla fine però è quest'ultimo a spuntarla. E pure a man bassa. Regionali del Lazio del 2005. I giornali di Ciarrapico nella regione (Ciociaria Oggi, Latina Oggi, ecc.) scendono tutti pesantemente in campo a favore del governatore uscente, Francesco Storace. Il rapporto tra Ciarrapico e Storace è notoriamente molto buono. La Regione Lazio ha investito risorse e dato una mano a quelle testate. Storace, in vantaggio in tutti i sondaggi, finisce per perdere le elezioni, con la coda del Laziogate che conosciamo. Politiche 2007. Tra gli «innamoramenti» di Ciarrapico si conquista uno spazio di tutto rilievo il senatore uscente Lodovico Pace (An). Sui giornali di Fiumicino è un dilagare di interviste e servizi al parlamentare, questa volta candidato alla Camera. E che ti fa Pace? Ovvio: perde e dice addio ai palazzi romani. Regionali del Molise 2007. Con il governo nazionale, la Regione Lazio e la Provincia di Roma tutte di Centrosinistra, Ciarrapico non resiste più. Cresciuto alla scuola «svelta» e pragmatica di Giulio Andreotti, rafforzato dalla concretezza di Cesare Geronzi, Ciarrapico decide che è ora di cambiare cavallo. E così fa. Addio al «panino», cioè la vendita abbinata dei suoi quotidiani con il Giornale di Paolo Berlusconi e forza tutta a criticare il Cavaliere, la Casa delle libertà e compagnia cantando. I lettori storcono il naso, ma l'editore è sicuro del fatto suo. Tanto da licenziare il tronco il direttore delle diverse testate, Angelo Perfetti. A Ciarrapico serve però un banco di prova della sua nuova strategia. E così inizia a sostenere con il suo Molise Oggi il candidato dell'Unione, Ruta. L'epilogo è quello che abbiamo visto lunedì notte alla chiusura dello scrutinio. Il presidente della Regione uscente, pur dato in difficoltà, è uscito come un leone, conservando la poltrona di governatore. Chissà, dicono ora i maliziosi: forse senza il sostegno di Ciarrapico «vuoi vedere che ce la faceva?». Brutti tempi, dunque, per il signore delle bollicine, nome che l'imprenditore abruzzese si guadagnò dopo aver conquistato alcuni importanti marchi dell'acqua minerale (operazione che gli ha creato peraltro non pochi problemi finanziari e giudiziari). Tempi molto diversi - proprio nel giorno in cui è arrivata la richiesta di rinvio a giudizio per «l'amico» Storace - da quando Ciarrapico presidente della Roma infiammava i tifosi giallorossi o al tavolo tra Berlusconi e De Benedetti dettava le regole per chiudere l'affare Mondadori.

Dai blog